Il Ministero dell’Ambiente e delle Risorse Naturali della Repubblica Dominicana ha annunciato il lancio di un programma nazionale di segnaletica e orientamento per le spiagge turistiche dove le tartarughe marine nidificano. Al fine di proteggere questi preziosi ecosistemi marini e le creature che li popolano. Sulle spiagge dove le autorità ambientali hanno trovato nidi di tartarughe la luce artificiale è vietata (compresi i falò); così come i veicoli d’acqua e i veicoli terrestri a motore nelle immediate vicinanze.
Tra le spiagge che sono già state segnalate (e per le quali sono già state stabilite le linee guida di condotta) vi sono: Bahia de Las Aguilas, Pedernales (nel sud-ovest); El Valle, Samaná (nord-est); La Vacama, La Altagracia e Manresa nell’area di Santo Domingo. In tutte queste aree, attraverso la Protezione Ambientale Nazionale, il Ministero mantiene la sicurezza e il servizio di sorveglianza 24 ore su 24.
Una pattuglia permanente è in servizio ed è responsabile (sotto la supervisione dei tecnici del Vice Ministro delle Risorse Marine e Costiere) della pulizia e della rimozione dei detriti, per facilitare l’arrivo delle tartarughe sulle spiagge. Questi magnifici rettili marini sono minacciati principalmente dalla progressiva riduzione delle spiagge di nidificazione, dalla costruzione di infrastrutture, dall’inquinamento derivante da rifiuti solidi (plastica), dalla deforestazione costiera e anche dalla caccia (per la carne delle tartarughe, per le loro corazze e per le loro uova: erroneamente ritenute afrodisiache).
Il 10 giugno, il Ministero dell’Ambiente ha celebrato la Giornata Mondiale degli Oceani attraverso diverse attività educative che si sono svolte nel Distretto Nazionale e nelle 14 province costiere marine. La cerimonia ufficiale si è svolta nell’Acquario Nazionale di Santo Domingo, dove il ministro Bautista Rojas Gómez ha presentato il “Piano d’Azione per la Protezione dell’Ambiente Marino da Attività di Origine Terrestre”; proponendo l’uso sostenibile delle risorse marine e costiere. Il Piano è stato sviluppato con la partecipazione attiva dei comuni costieri del Paese e l’assistenza tecnico/finanziaria dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (PNUMA).
Il ministro ha riferito che si tratta di uno strumento di politica pubblica che permetterà di affrontare gradualmente, ma in modo integrale, i problemi prioritari che interessano l’ambiente marino (quelli generati in supercifice). Bautista Rojas Gómez ha ricordato inoltre che le zone costiere e le aree marine costituiscono un’importante fonte di ricchezza per lo sviluppo economico della Repubblica Dominicana; e ha riconosciuto che queste zone sono a rischio di impatti negativi sull’ambiente a causa dell’industria del turismo, dell’agricoltura, dell’attività dei porti, etc.
Per questo motivo, ha aggiunto, la protezione sostenibile di queste risorse, dovrebbe diventare una sfida pronta ad attivare approccio multidisciplinare e multi-istituzionale, con un elevato grado di partecipazione del pubblico. Secondo il ministro del Turismo, Francisco Javier Garcia, “il turismo e la tutela dell’ambiente devono andare di pari passo, in modo che l’industria possa continuare a realizzare uno sviluppo sostenibile a beneficio della società”.
il ministro lo ha affermato in un messaggio trasmesso lo scorso 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente, mettendo in evidenza i progressi compiuti nel paese e il progressivo aumento di “viaggiatori consapevoli” che preferiscono il turismo “alternativo” e / o ecologico. Vale la pena ricordare che all’inizio di gennaio i Ministeri dell’Ambiente, Turismo e Sport hanno stabilito di coordinare attività congiunte per lo studio di un piano nazionale con lo scopo di trarre massimo beneficio (in modo razionale e responsabile) dalle aree protette Dominicane attraverso attività sportive ed ecoturistiche.
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