Matteo Renzi ha ricevuto questa mattina presto i sindacati a palazzo Chigi per discutere, ancora una volta, di riforma del lavoro. Ma l’incontro, a giudicare dalle parole dei rappresentanti sindacali, non ha prodotto nessuna novità. Secondo Susanna Camusso, leader della Cgil, “l’unica vera novità è l’indicazione che potranno esserci altri incontri tra cui il primo sulla legge di stabilita’ il 27 ottobre. Dal punto di vista dei contenuti sono state ripetute cose note che non determinano un cambiamento nella valutazione che la Cgil ha dato sulle scelte e sul jobs act".
In conferenza stampa dopo l’incontro col premier, Camusso sottolinea che la Cgil conferma il "dissenso sull’intervento sull’articolo 18. Non possiamo che confermare il giudizio negativo sul modo in cui si propone l’intervento sul lavoro". "Troviamo tutte le conferme della necessità della manifestazione del 25 ottobre e la prosecuzione nel contrasto alle politiche".
Per Camusso “nessuno puo’ dire che oggi si e’ aperta una stagione di concertazione. Oggi non c’e’ stato nessun concreto passo avanti e la decisione di mettere la fiducia radicalizza ancora di piu’ il fatto che non c’e’ il confronto con le organizzazioni sindacali".
Camusso si toglie anche un sassolino dalla scarpa: "Siamo stati ricevuti sul ballatoio, perche’ nella sala Verde sono in corso dei lavori". Ecco l’ennesima frecciata al premier Renzi. Al termine della riunione sul Job act, primo faccia a faccia tra sindacati e Governo, la numero uno di Corso d’Italia: "Un nuovo modo – sottolinea in conferenza stampa – di ricevere gli ospiti…"
Dunque, replica stizzita dei sindacati a Matteo Renzi, sul richiamo del premier alla mancanza della tutela dell’articolo 18 per i dipendenti sindacali. Il premier nel corso del confronto a Palazzo Chigi, ha definito "demenziale" il fatto che l’art. 18 non valga per i sindacati. Luigi Angeletti spiega in conferenza stampa che l’argomento e’ stato oggetto di una battuta in Sala Verde. "Gli abbiamo detto che se un dipendente del Pd fa campagna elettorale per Forza Italia, in base allo statuto dei lavoratori non potrebbe essere licenziato. Ma tutti considerano ragionevole che questo avvenga. La stessa cosa vale per la chiesa cattolica e per tutte le organizzazioni di tendenza. Ivi compresi i sindacati". Renzi a quanto riferisce Angeletti, e’ stato zitto. Il leader Uil aggiunge: "E’ una cosa ovvia. Anche se capisco questa ondata di qualunquismo per cui si cerca di confondere tutto e tutti…". Anna Maria Furlan tronca la discussione: "Estendere questa forma di tutela e’ un problema che per noi non esiste". E Camusso ribadisce: "La mia organizzazione fin dal 2001 dice che si puo’ estendere la tutela e abbiamo continuato a ripeterlo".
Camusso insiste: “Siamo convinti che possiamo farcela, andiamo avanti con la mobilitazione, non siamo all’angolo". La sindacalista rivendica che "e’ arrivata la stagione del lavoro e vuole delle risposte. L’incontro di oggi dimostra che non si puo’ fare senza la rappresentanza sociale. Noi rappresentiamo milioni di lavoratori".
Mentre è in corso la conferenza stampa dei sindacati a Palazzo Chigi, fuori dalla sede di governo manifestano proprio i precari di ‘casa Renzi’, come si autodefiniscono loro stessi. Si tratta di 30 lavoratori della Presidenza del consiglio, dipendenti in appalto da anni in varie aziende, oggi in Telecom e che rischiano a breve il licenziamento. Si tratta di lavoratori che si occupano della manutenzione informatica e del servizio call center presso la sede del governo. Chiedono al governo che si proceda a un piano di reinternalizzazione del servizio e dei lavoratori impegnati.
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