Sono giorni particolari questi. Chi governa lavora sodo sull’Articolo 18 della Costituzione per licenziare con più facilità. La riforma del lavoro deve essere fatta. Deve essere fatta e come. Ma sempre più spesso i cambiamenti che davvero sarebbero necessari non vengono presi neanche in considerazione. Così muore un altro ragazzo, si chiamava Matteo Armellini e aveva 31 anni, era di Roma e lavorava presumibilmente in trasferta a Reggio Calabria dove si stava allestendo il palco destinato al concerto di Laura Pausini. Parliamo di "un altro" ragazzo perchè poco più di un anno fa avevamo assistito alla scomparsa di un ventenne al Palatrieste per un incidente dalla dinamica molto simile: crollò il palco adibito al concerto di Jovanotti.
Altri operai sono rimasti feriti e vivi per miracolo, uno è ricoverato agli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. Loro ci hanno raccontato la dinamica dell’incidente. Sembrerebbe che la struttura metallica sovrastante il palco abbia ceduto e sia letteralmente crollata sopra le tribune Ovest del palazzetto dello sport e quindi addosso agli operai. Adesso il Palacalafiore è stato sequestrato dalla Procura della Repubblica che ha aperto un’inchiesta atta a stabilire le motivazioni del cedimento stesso.
Jovanotti esprime il suo commento su Twitter: «Un abbraccio a Laura e alla sua squadra. È necessaria una discussione molto seria tra organismi competenti su come possiamo migliorare il livello di sicurezza per noi addetti ai lavori e per il pubblico».
Questo messaggio parla chiaro, ma parlare non basta più. Bisogna seriamente attivarsi per monitorare costantemente la sicurezza sul posto di lavoro che dovrebbe migliorare le condizioni della nostra vita e non stroncarla in questo modo assurdo.
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