Nella corsa al Quirinale spiccano molti nomi eccellenti, tra i quali quelli di Prodi, Amato, Rodotà e Boldrini. Che dire, è un quartetto formidabile, tanto da spingerci a portare dei ceri a San Gennaro affinchè, avendo pietà per l’Italia, ci faccia la grazia di fermarli per la strada. E’ penoso infatti immaginare una mortadella come Capo di Stato, che con il suo bofonchiare fa sermoni a destra ed a manca e fa addormentare gli ascoltatori. Avremmo un Presidente che da premier alterò la contabilità di stato per farci "entrare" in Europa e, in più, con un cambio euro-lira da strozzini. Si tratta sempre di colui che, durante la campagna elettorale del 2006, in televisione con il suo bel bofonchiare promise "un po’ di felicità per tutti", promessa però spudoratamente tramutata in aumenti di tasse; nonostante ciò, c’è chi ha lo stomaco di riproporlo.
Di Amato cosa dire, è uno che, con defilamenti di ogni genere degni di un trasformista da circo equestre e con disattenzioni varie, tali da non fargli nemmeno percepire quanto di illecito accadeva all’interno del PSI e, forse, neanche di essere il braccio destro Craxi (che stomaco sostenere certe cose), è riuscito ad arrivare in alto: da premier è da ricordare per il prelievo forzoso del 6 per mille da tutti i depositi bancari operato nella notte 9-10 luglio del 1992, prelievo forzoso che sa tanto di rapina. Da un po’ di tempo il dottor Sottile, dall’alto dei suoi introiti di circa 31 mila euro mensili, sprona i giovani a fare sacrifici. Stesse zitto, ci guadagnerebbe alla grande.
Di Rodotà basta ed avanza ricordare quanto dichiarò a proposito di una lettera delle Brigate Rosse: "Atti come la lettera delle nuove Brigate Rosse, sono deprecabili, ma comprensibili…”. Per sponsorizzare costui ci vuole proprio una faccia di bronzo di bassa lega.
Eccoci arrivati alla Boldrini, la quale con le sue dotte e strabilianti esternazioni ha portato un’aria nuova in tutto il mondo politico, ormai ammuffito su vecchi concetti e ci ha illuminato sui rom, sugli immigrati che invita di cuore ad occupare l’Italia. La Presidenta della Camera è talmente protesa verso costoro che eccede in sperpero di denaro e non s’avvede dei nostri poveri. Con lei Presidenta della Repubblica le attuali ed enormi spese Quirinalizie saranno una misera fetecchia. Viene inoltre la pelle d’oca al solo pensiero delle nuove misure di sicurezza per la sua persona, per quella degli amici e dei parenti. Come minimo verranno costituiti un paio di battaglioni di truppe scelte, presidi armati in prossimità delle sue dimore e di quelle dei parenti; se poi c’è qualche batteria di missili a disposizione tanto di guadagnato. Per gli spostamenti con aeromobili saranno sicuramente messe in atto misure analoghe a quelle dell’Air Force One e dell’aereo civetta utilizzati da Obama.
Per gli altri concorrenti lasciamo stare, forse servirà solo mettere un magazzino di Ikea presso il Quirinale, autorizzare voli aerei dell’aeronautica militare nelle vicinanze dell’abitazione, dotare il Quirinale di una buona scorta di pompette per bicicletta per procurare aborti. Comunque vada una cosa sola si spera: che il nuovo eletto non sia peggio di Napolitano.
Discussione su questo articolo