Il confronto andato in onda ieri tra i tre candidati alla segreteria del Pd, Renzi, Civati e Cuperlo, e’ stato apprezzato dal leader di Sel, Nichi Vendola, per il "tono di civilta’". Intervistato da Sky Tg24, a margine del convegno Psi a Venezia, Vendola ha sottolineato che si e’ trattato di "un confronto tra idee, che rida’ decoro alla politica". Tanto piu’ in un’epoca in cui siamo "troppo proni allo stile delle contumelie, ai talk show che diventano gare da pitbull, per sottolineare la battuta mordace, cogliere lo sguardo di fuoco".
Vendola ha anche parlato dei limiti del dibattito di ieri: "Forse – ha detto- c’e’ stato un eccesso di frasi generiche, di luoghi comuni, una banalizzazione di concetti che chiedono chiarezza e lucidita’ di pensiero". In qualche passaggio Vendola ha poi rilevato una certa "ambiguita’, perche’ non si puo’ essere critici con le politiche di austerity e non sapere che queste sono sempre state sostenute da Pd, fino a oggi. L’austerity non e’ una ricetta".
Al presidente della Regione Puglia e’ mancato anche, nel confronto di ieri, un giudizio piu’ severo sui governi passati, da Monti a Letta, governi che "non stanno capovolgendo la deriva dell’Italia". Ne e’ un esempio la legge stabilita’, che "non so che cosa stabilizza. E’ come un pannicello caldo", ha concluso Vendola.
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