Franco Frattini, ex ministro degli Esteri, è convinto che sia necessario andare “oltre il PdL”, perché ormai è chiaro che "lo scenario politico e sociale è mutato”. Dunque è necessario “far rinascere la motivazione, la speranza e l´offerta di opportunità”. Così, “in vista delle elezioni del 2013”, secondo Frattini l’obiettivo deve essere uno soltanto: “una casa comune modello Ppe”.
“All´antipolitica offriremo più buona politica. Solo una leadership visionaria può far uscire il Paese dallo stallo, ma sarebbe sbagliato pensare di farlo da soli. È la partita giusta per unire e far scendere in campo i moderati”.
Frattini, esponente di punta del Popolo della Libertà, vorrebbe che si concretizzasse l’idea “di una costituente popolare in cui a contare non siano solo il leader, il nome, o un logo. Ma quell´energia e quella comunanza di valori che riuniscono sotto l´ombrello del Ppe tutti i partiti e i politici italiani di area moderata. Mi auguro, quindi, che i moderati accettino questa sfida e inizino a ragionare in termini di unità su tutte quelle riforme cui più volte il presidente Napolitano ha richiamato i partiti: una legge elettorale che restituisca la parola scelta e dica basta a un Parlamento di designati, una disciplina che dia più trasparenza e nuove norme nel finanziamento ai partiti. Dopo questa prova, il passo verso la creazione della casa dei moderati sarà breve. Se invece questa intuizione dovesse essere accantonata, allora, ne sono certo, la politica resterà ancora fortemente limitata".
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