Angelino Alfano lo dice in modo chiaro: senza il sì di Silvio Berlusconi, il governo di Mario Monti non sarebbe mai nato. Il segretario del Popolo della Libertà, in un messaggio di saluto fatto pervenire a conclusione del convegno ‘I socialisti riformisti nel Pdl’, a Milano, ha spiegato che gli esiti di questo governo sono "del tutto imprevedibili", si vedrà nelle prossime settimane, nei prossimi mesi, che cosa davvero sarà in grado di fare l’esecutivo composto da tecnici. Certo è che il governo del Cavaliere "non è stato abbattuto dalla sinistra, non e’ stato sfiduciato ne’ dal Parlamento nè dagli italiani"; Berlusconi ha lasciato perchè costretto a farlo dai mercati, costretto a farlo vista "la a confusione mentale e politica di alcuni deputati". Un gesto respnsabile, quello dell’ex premier, per il bene del Paese. Contro l’uomo di Arcore una "straordinaria campagna mediatico-politica" guidata da certi settori di certi giornali, non si poteva affrontare una campagna elettorale in queste condizioni, con tanto veleno nell’aria.
Con il governo guidato dal professore bocconiano "saremo leali – garantisce Alfano – ma non subalterni: se ci saranno deviazioni e forzature non avremo esitazione a negare il nostro sostegno". In sintesi, "saremo leali con chi sara’ leale con noi".
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