Nella Festa dell’Unita’ di Bologna non c’e’ spazio per il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. "Non vedo come si sarebbe potuto coinvolgerlo in uno dei nostri dibattiti", dice chiaro e tondo Marco Macciantelli, responsabile del programma della Festa, oggi in conferenza stampa presentando la kermesse. A pochi mesi dalle primarie, sia nazionali per la scelta del premier sia locali per la scelta dei parlamentari (nel caso non cambi la legge elettorale), forse non pochi si aspettavano che la Festa dell’Unita’ di Bologna si trasformasse, come gia’ capitato in passato, in un’arena di confronto tra i candidati. Ma, "con tutto il rispetto per il sindaco di Firenze- ribadisce Macciantelli- non vedo dibattiti nel nostro programma in cui si sarebbe potuto coinvolgerlo".
Sara’ presente il leader del Pd, Pierluigi Bersani, ed anche Walter Veltroni. E sara’ della partita anche Piero Fassino, ultimo segretario Ds e sindaco di Torino. "Abbiamo scelto di chiamare Fassino perche’ Torino e’ l’unica citta’ che ha gia’ messo in piedi un Piano strategico metropolitano", spiega Macciantelli. Il sindaco torinese e’ infatti chiamato a discuterne col primo cittadino di Bologna, Virginio Merola, e con la presidente della Provincia, Beatrice Draghetti. Dal canto suo, il segretario del Pd di Bologna, Raffaele Donini, non si esprime direttamente su Renzi. Ma le sue parole sulle primarie per i parlamentari esprimono comunque bene il concetto.
"Questa non sara’ una festa in cui misurare il protagonismo personale per andare in Parlamento- afferma Donini- se accadesse, sarei io il primo a mandare la palla in tribuna. Questa festa e’ il contributo del Pd di Bologna al progetto per l’Italia".
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