Corradino Mineo, senatore del Pd, intervistato al TgZero di Radio Capital, afferma: “Non capisco perche’ Renzi mi citi tanto: la personalizzazione del confronto e’ un segno di debolezza, di fragilità"."Renzi ha chiare le grandi difficolta’ che deve superare e stavolta ha capito che i suoi hanno sbagliato, hanno preso una cantonata, gli hanno detto che si tratta solo di senatori in cerca di visibilita’. Ma – sottolinea Mineo – davanti alla difficolta’ Renzi risponde da grullo, come dice lui, offrendo il petto, alla ‘io contro tutti’, e così fa un errore".
Su Facebook, Mineo scrive: “’Non posso lasciare il futuro del paese in mano a Mineo’, questa di Renzi è sublime. Ci mancherebbe! Il Paese ha trovato un premier giovane, volitivo, che sa fare politica e vuol salvare l’Italia. È suo l’onere del governo. Però questo premier dovrebbe prestare un po’ più di attenzione a chi esprime, liberalmente e lealmente, una critica proprio nell’interesse del governo”.
Nelle ultime ore 14 senatori si sono autosospesi dal Pd dopo “l’epurazione” di Mineo dalla Commissione Affari Costituzionali.
Elvira Savino, deputata di Forza Italia, sulla sua pagina Facebook commenta così: “il Pd e’ passato dall’essere il difensore delle masse operaie che si battevano contro i ‘padroni’ a diventare esso stesso un partito padronale. L’epurazione da parte di Renzi dei senatori Mauro, Mineo e Chiti dalla commissione affari costituzionali del Senato e’ sintomo di autoritarismo e non certo di autorevolezza del segretario Pd". “Ancora una volta si e’ distinta la simpatica Picerno, secondo la quale un parlamentare puo’ si’ esprimere il dissenso ma solo in Aula, non in Commissione. Evidentemente, nella spesa con gli 80 euro, – conclude – Picerno non e’ riuscita a far rientrare anche l’acquisto di un manuale di diritto costituzionale".
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