Primarie del centrosinistra affollate ai nastri di partenza. Oltre al sindaco di Firenze Matteo Renzi e al leader di Sel Nichi Vendola, oggi anche Giuseppe Fioroni minaccia di sfidare Pier Luigi Bersani per la premiership nel caso in cui il segretario Pd non rinunciasse a fare delle unioni tra omosessuali una delle bandiere del programma di governo.
‘Le priorita’ del paese sono altre’, e’ la motivazione addotta dall’ex ministro preoccupato in realta’ dalla fuga del voto cattolico e moderato dal Pd. Ad aver fatto saltare la pulce al naso all’esponente ex Ppi e’ stato il messaggio, mandato nei giorni scorsi da Bersani ai promotori del gay Pride, con cui il leader Pd si impegnava, in caso di vittoria, a mettere fine ‘al far west’ delle unioni civili. ‘C’e’ una vasta area del Pd – spiega Fioroni all’Avvenire – pronta a dire no a derive eutanasiche e coppie gay. Le priorita’ vere sono la crisi occupazionale e le famiglie che faticano a sopravvivere. Se Bersani dovesse dimenticare le priorita’, sarei costretto a riflettere e, magari, a muovermi’. Il timore di Fioroni e’ che, tornando a parlare di questi temi, riprendano vita i fantasmi litigiosi dell’Unione e del governo Prodi, che per mesi si diede battaglia sui Dico.
Ma la reazione del web e dell’area liberal del Pd non sembra far ben sperare nel successo di Fioroni alle primarie. Il senatore Ignazio Marino lo sfida a candidarsi ‘cosi’ finalmente sappiamo cosa ne pensano di questi temi i nostri elettori e io son convinto che il 99,9 per cento e’ favorevole ai diritti delle coppie gay’. Toni e critiche che spingono Fioroni a chiarire: ‘Sono a favore da sempre del riconoscimento dei diritti di coloro che convivono a qualunque titolo e dei loro figli ma ho espresso contrarieta’ a ritenere che il matrimonio gay sia una priorita”. L’impressione ai vertici del Pd e’ che i posizionamenti interni dentro il Pd in vista delle primarie sono ormai cominciati.
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