Non sara’ il ‘segreto di Fatima’, come Pier Luigi Bersani ironizza frenando sulle tante voci sul suo intervento alla prossima direzione del Pd in programma venerdi’ prossimo. Ma certo il segretario del Pd ha intenzione di imprimere un’accelerata verso le elezioni del 2013 e, secondo quanto si apprende, sarebbe tentato di annunciare ad ottobre le primarie per scegliere il candidato premier per Palazzo Chigi.
Decisiva sara’ la direzione ma Bersani e’ piu’ che mai convinto che, primarie o no, bisogna aprire il partito alla societa’ civile e ad energie nuove, senza escludere, nel caso si votasse con il porcellum, liste civiche capaci di smuovere elettori delusi dalla politica.
Il vero ‘rebus’ del Pd, la lettera alfa da cui discende tutto, in questo momento ha un unico nome: legge elettorale.
Alleanze, premiership e anche l’ipotesi di liste civiche sono tutte legate alle variabili delle varie riforme visto che lo schema delle alleanze, favorito dal Porcellum, non avrebbe piu’ senso se prevalesse il doppio turno alla francese, con il quale ognuno corre per se’ al primo turno. Per questo, in primo luogo, la direzione del Pd dovra’ decidere se andare a vedere le carte sulla proposta del semipresidenzialismo con doppio turno, proposto dal Pd. O chiudere al partito di Berlusconi, liquidando la proposta come un bluff per far saltare il tavolo delle riforme.
”Noi stiamo lavorando per una riforma della legge elettorale, discutere a prescindere da certe cose non vedo che fondamento abbia’, spiega Bersani. Ma e’ vero che, al di la’ della legge elettorale, il tema delle primarie e’ centrale per il Pd, incalzato da un lato da Di Pietro e Vendola e dall’altro da un fronte interno, che include il sindaco di Firenze Matteo Renzi, prodiani come Sandra Zampa e Giulio Santagata e alcuni ‘quarantenni’. Bersani ha sempre detto che non avrebbe fatto il candidato premier perche’ lo ‘prevede il notaio’, cioe’ lo statuto del Pd. E ora, in un momento in cui nessuno dentro il partito gli puo’ contestare la vittoria alle amministrative, c’e’ chi tra i suoi gli consiglia di annunciare le primarie ad ottobre e chi invece lo invita ad aspettare di capire con che legge si votera’.
Il segretario Pd, dal canto suo, e’ tentato ma crede molto al dibattito che si sviluppera’ in direzione. Cosi’ come sara’ importante capire quanti nel partito sono contrari alle liste civiche per aprire il Pd alla societa’ civile e aumentare i consensi. Quel che sembra certo e’ che Roberto Saviano, che gia’ in passato ha rifiutato offerte di candidature, non guidera’ alcuna lista. ‘E’ un’ipotesi inesistente: – smentisce lo scrittore di ‘Gomorra’ – non e’ la prima volta che il mio nome viene usato e strumentalizzato. Ripeto cio’ che ho gia’ detto in passato: la politica non e’ il mio mestiere. Sono uno scrittore e considero questo il mio impegno civile’.
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