Seconda giornata della Leopolda, la convention organizzata dal sindaco Matteo Renzi nella ex stazione fiorentina. Da questa mattina intorno alle 10 fino alle 22 di questa sera si alterneranno sul palco le voci di decine di persone che porteranno in quattro minuti (questo e’ il tempo massimo tassativamente consentito) la loro testimonianza sul tema proposto da Renzi per la quarta edizione della Leopolda: ‘Diamo un nome al futuro’. A Firenze c’è anche Guglielmo Epifani: e’ la prima volta di un segretario del Pd in visita alla Leopolda.
I lavori della prima giornata si sono conclusi ieri sera alle 23 con un colpo di gong, quando hanno concluso il loro lavoro (durato circa un’ora e mezzo) i 100 tavoli tematici. Ogni tavolo, ha spiegato la deputata Maria Elena Boschi, organizzatrice dell’appuntamento, ha elaborato un documento di sintesi delle proposte presentate durante le discussioni. I 100 documenti conclusivi saranno ulteriormente sintetizzati in un testo di natura programmatica.
Finora alla Leopolda ci sono stati 5.000 partecipanti. Ieri sera sono state presenti 2.400 persone e finora è stato il giorno più affollato delle quattro edizioni della Leopolda.
"Ho visto più contenuti questa mattina qui alla Leopolda di quanti ne ho letti in questi due anni da parte di editorialisti paludati e paludosi", ha detto Matteo Renzi replicando a quanti sostengono che alla sua convention non si parla di contenuti ma si pronunciano solo slogan. "Poi qualcuno potrà dire ‘Renzi non mi convince o gli altri oratori non mi convincono’, ma dire che noi non parliamo di contenuti mi sembra una operazione intrigante”.
Dopo che, nel suo intervento, il politologo Roberto D’Alimonte, si è detto contrario ad una riforma della legge elettorale in senso proporzionale, il sindaco di Firenze ha spiegato che, nelle stanze dei partiti “c’è tanta voglia di proporzionale. Ma noi la voglia di proporzionale la facciamo passare perchè bisogna sapere chi governa, servono le garanzie".
Renzi fra le altre cose ha anche voluto precisare che la Leopolda si finanzia attraverso i contributi dei partecipanti e dei sostenitori e le donazioni avvengono via web. Nella serata di ieri, per esempio, sono stati raccolti circa 5.000 euro per finanziare la convention.
Sul palco l’ex rottamatore presenta i vari ospiti e “intrattiene” il pubblico. Insomma, ‘One man show’ di Matteo Renzi, che presenta via via i vari interventi e offre anche dei suoi brevi commenti. Fino a quanto tocca dare il benvenuto a Guglielmo Epifani: “Questi anni ci hanno dipinto in alcuni casi come degli asini che scalciavano, delle persone che stavano fuori dalle regole, degli infiltrati. Noi siamo ingenui, spesso un po’ polemici, ma siamo persone che vogliono mantenere semplicità di fronte alla politica. E’ una bella novità avere qui il segretario del Pd. Non ci sono simboli del Pd? La Leopolda parla anche ad altri mondi". Così Renzi dal palco della Leopolda, commenta le polemiche legate all’assenza di simboli Pd alla kermesse fiorentina, e saluta l’arrivo del segretario Epifani.
EPIFANI, “GUARDIAMO AVANTI” "Noi abbiamo bisogno di un progetto per uscire da questa situazione, abbiamo bisogno di guardare avanti". Lo ha detto il segretario del Partito Democratico, Guglielmo Epifani intervenendo dal palco della Leopolda a Firenze. "Questa crisi sta dividendo il paese – ha aggiunto – c’e’ chi ha perso tutto il reddito e chi invece va avanti, a chi perde di piu’ vanno date piu’ risposte. Abbiamo bisogno di un progetto, di mettere in discussione quelle cose e quegli errori che ci hanno portato fino a oggi, con questo respiro, bisogna guardare avanti, non solo per sfuggire dalla miseria del confronto politico quotidiano, di cui io per primo non ne posso più”. Nel 2001 "abbiamo avuto il passaggio più delicato per l’Italia con l’ingresso nell’euro. Il problema – ha sottolineato Epifani – non è l’euro, è come ne siamo entrati. Noi pensavamo di avere solo vantaggi, avevamo una moneta forte e l’euro è la moneta più forte al mondo".
Incontro Renzi-Epifani a margine dei lavori della Stazione Leopolda. L’intervento del segretario ha chiuso la mattinata di lavori. Al termine, Epifani e il sindaco sono andati insieme nel retropalco, per un incontro riservato.
DAVIDE SERRA, “NONNI E PADRI HANNO RUBATO IL FUTURO AI GIOVANI” Camicia bianca, come Matteo Renzi, e applausi. Tanti applausi. Davide Serra – "testa anglossassone e cuore italiano", come dice lui – e’ stato accolto come una star alla Leopolda di Firenze. E il finanziere, l’anno scorso duramente criticato da Pier Luigi Bersani, ha puntato il dito contro nonni e padri che hanno ‘rubato il futuro’ ai giovani. Politici, certo, ma anche una certa "gerontocrazia di perdenti" che siede in alcuni importanti consigli di amministrazione come quelli del ‘Corriere della sera’.
"L’Italia negli ultimi 30 anni e’ riuscita a esprimere il peggio e non capisco perchè", ha detto, “io sono nato nel 1971 e allora il debito pubblico era al 40% del Pil, quando sono andato a votare era già al 130%. I nostri nonni e genitori si sono indebitati e questa responsabiltà deve essere nota a tutti. C’e’ stata la più grande rapina intergenerazionale", una classe dirigente si e’ comportata "da barbara e ha rubato alla mia generazione e quella dei miei figli". Questo ha portato alla realtà di oggi, con "italiani di serie A e serie B. E la mia generazione è di serie B, andremo in pensione a 70 anni contro 55 dei nostri genitori e prenderemo il 20 per cento in meno per pagare i loro debiti". Applausi scroscianti e ripetuti per Serra durante il suo intervento alla Lepolda. Molti dei suoi passaggi, dove ha attaccato anche l’establishment finanziario, oltre che la vecchia classe politica, sono stati sottolineati da calorosi applausi e da grida di soddisfazione da parte della platea.
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