Il Papa fa ‘appello’ ai responsabili delle violenze in Nigeria, perche’ cessi ‘immediatamente lo spargimento di sangue’ innocente e invita tutte le parti: no alla ‘vendetta’, si’ alla ‘pacificazione’ e alla possibilita’ per tutti di vivere liberamente la fede.
L’appello di Benedetto XVI e’ giunto al termine dell’udienza generale nell’aula Paolo VI in Vaticano, dopo che da mesi in Nigeria si susseguono violenze contro i cristiani e da oltre tre settimane si e’ accentuato il fenomeno degli attacchi contro i fedeli durante le messe domenicali. Ieri inoltre sono morte almeno 40 persone in scontri tra islamici e cristiani nella citta’ di Kaduna, nel nord del Paese africano. Molte violenze sono riconducibili al gruppo fondamentalista islamico Boko Haram.
‘Seguo con profonda preoccupazione – ha dunque detto il Papa durante l’udienza generale, che oggi per il gran caldo si svolgeva nell’aula Paolo VI, all’interno del Vaticano – le notizie che provengono dalla Nigeria, dove continuano gli attentati terroristici diretti soprattutto contro i fedeli cristiani. Mentre elevo la preghiera per le vittime e quanti soffrono, faccio appello ai responsabili delle violenze, affinche’ cessi immediatamente lo spargimento di sangue di tanti innocenti. Auspico inoltre – ha aggiunto – la piena collaborazione di tutte le componenti sociali della Nigeria, perche’ non si persegua la via della vendetta, ma tutti i cittadini cooperino all’edificazione di una societa’ pacifica e riconciliata, in cui sia pienamente tutelato il diritto di professare liberamente la propria fede’.
Attraverso l’agenzia vaticana Fides ha fatto sentire la sua voce anche l’arcivescovo di Jos e presidente dei vescovi cattolici nigerianai Ignatius Ayau Kaigama, sottolineando che ‘e’ corretto affermare che Boko Haram e’ contro i cristiani e la religione cristiana, ma stiamo attenti a non confondere questa setta con l’intera popolazione musulmana della Nigeria, con la quale cerchiamo di mantenere buoni rapporti’.
Il vescovo cattolico osserva che ‘Boko Haram ha una struttura formata non solo da fanatici disposti a sacrificare la propria vita per dare la morte agli altri, ma anche da sponsor, alcuni dei quali sono stranieri’ per cui ‘dobbiamo chiedere alle nostre forze di sicurezza di individuare i finanziatori e gli ispiratori di questa campagna di violenza’. La necessita’ di aiutare le autorita’ e la societa’ nigeriana a contrastare queste violenze e’ stata sottolineata ieri anche da ministro degli Esteri italiano Giulio Terzi.
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