Si e’ conclusa a Roma la latitanza di Vincenzo Crisafi, 34 anni, di San Luca, ricercato dal luglio scorso perche’ coinvolto in una inchiesta della Dda di Reggio Calabria su un traffico internazionale di droga proveniente dal Sudamerica. L’uomo e’ stato rintracciato dalla polizia di Stato in Via Appia, nel quartiere San Giovanni della capitale.
All’arresto di Crisafi ha partecipato il personale del Servizio centrale operativo della Polizia di Stato, delle Squadre mobili di Reggio Calabria e Roma e del commissariato di Siderno. Quando il ricercato e’ stato individuato non ha opposto resistenza e dopo la notifica del provvedimento di fermo e’ stato portato in carcere. Da alcuni giorni i poliziotti erano sulle sue tracce fino a quando non lo hanno individuato a Roma.
Crisafi e’ considerato l’emissario in Germania ed Olanda delle cosche della ‘ndrangheta dei Romeo e dei Giorgi di San Luca. L’uomo e’ destinatario di un provvedimento di fermo emesso dal Procuratore della Dda di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, e dal sostituto Alessandra Cerreti nell’ambito dell’indagine ‘Puerto Liberado’, condotta dal Goa della Guardia di Finanza di Reggio Calabria. L’uomo dovra’ rispondere di associazione per delinquere finalizzata al traffico di ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, importati in Italia dall’estero, attraverso i porti di Rotterdam, Napoli, Salerno, Genova e Gioia Tauro.
Nell’ambito dell’operazione ‘Puerto Liberado’, effettuata il 24 luglio scorso, erano stati eseguiti 13 provvedimenti di fermo nei confronti di persone accusate di appartenere ad una organizzazione dedita al traffico internazionale di cocaina, giunta dal Sud America in Italia attraverso le strutture logistiche dello scalo marittimo di Gioia Tauro, grazie alla complicita’ di alcuni dipendenti portuali.
Nel corso delle indagini, dal 2011 ad oggi, erano state sequestrate complessivamente oltre quattro tonnellate di cocaina purissima, che sul mercato avrebbero fruttato alle cosche della ‘ndrangheta introiti per circa 800 milioni di euro. Le indagini erano state avviate nel marzo 2011 dopo il sequestro di una partita di cocaina nascosta all’interno di un container giunto presso il porto di Gioia Tauro. Nell’ottobre 2011, inoltre, all’ingresso del porto di Gioia Tauro, fu arrestato Vincenzo Trimarchi, dirigente quadro della societa’ di gestione della banchina merci, mentre tentava di allontanarsi a bordo di un furgone con 560 chili di cocaina.
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