Dallo stupore alla indignazione. Mario Monti alza la voce e bacchetta le Cassandre che continuano a parlare di rischio Italia. Dalla stampa internazionale (che per il secondo giorno consecutivo indica il Belpaese come il prossimo in lista per la richiesta di aiuti), al ministro delle Finanze austriaco Maria Fekter (che da’ per scontato il nostro imminente bisogno di sostegno), ad una ad una il premier rintuzza illazioni e critiche, con la coscienza del lavoro fatto e di una situazione ben diversa che a Madrid. Ed in serata, conscio della delicatezza del momento, riesuma un cliche’ che sembrava ormai archiviato e convoca Palazzo Chigi Alfano, Bersani e Casini per parlare di sviluppo e crisi.
‘Considero del tutto inappropriato che un ministro di uno stato membro della Ue commenti la situazione di un altro stato membro’, risponde duro Monti a chi gli chiede di commentare le parole della Fekter (non nuova, rilevano fonti europee, a gaffe istituzionali come quella che costrinse Jean Claude Junker ad annullare una conferenza stampa finale avendo il ministro gia’ anticipato tutte le notizie alla stampa austriaca). E mentre l’agenzia di rating Fitch definisce improbabile che Roma abbia bisogno di un salvataggio e fonti dell’Eurogruppo definiscono ‘totalmente falsa’ l’ipotesi, rinnovando ‘fiducia e sostegno’ a Mr. Monti, il premier italiano sposta i riflettori sul prossimo consiglio europeo, pungolando l’Europa perche’ faccia cio’ che deve: assumere ‘decisioni operative e importanti per garantire crescita e stabilita’ finanziaria dell’eurozona con tutti gli strumenti’.
‘L’Ue sta dimostrando, non sempre con la velocita’ che ci saremmo aspettati – e’ la critica elegante di Monti – buone capacita’ di attrezzarsi per gestire la crisi, ma occorre che rafforzi la sua governance e l’impegno politico per la crescita non a scapito della disciplina di bilancio pubblico’. Ancora piu’ esplicito il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, che rimarca come la reazione di fronte alla crisi sia stata forte da parte di tutti ‘ma quello che e’ stato un po’ peggio del prevedibile e forse un po’ da indignarsi e’ il comportamento dell’Europa che ha dimostrato di non sapere prendersi in mano e ha agito aspettando l’ultimo momento prima del dramma’. Ma intanto Monti gonfia il petto d’orgoglio per il lavoro fatto dal suo governo e si prepara ad un tour internazionale tutto incentrato sulla difesa del binomio rigore-crescita. Gia’ domani, il premier sara’ Berlino per ricevere il prestigioso premio dell’European School of Management and Technology per la sua azione politica ‘fonte di ispirazione’. Poi arrivera’ a Roma, il 14, il presidente francese Francois Hollande. Il 18 il premier volera’ al G20 in Messico, il 22 la Capitale ospitera’ la quadrilaterale con i premier di Italia, Germania, Francia e Spagna e infine l’appuntamento clou del Consiglio europeo del 28 giugno. In ogni sede Monti giochera’ tutte le sue carte e si battera’ per sconfiggere i pregiudizi verso il nostro Paese, nell’intima convinzione di aver compiuto i passi giusti perche’ l’Italia, anche in futuro, non debba ricorrere agli aiuti del fondo europeo salva-stati.
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