"La crisi non e’ finita ma puo’ essere vinta. Il settore della moda puo’ diventare sempre di piu’ centrale. Finora il politico che si dedicava alla moda o al design era considerato un ufo, perche’ erano ritenuti settori di nicchia. Bisogna rovesciare questa visione, bisogna raccontare come la qualita’ della nostra impresa si colleghi ad un’idea di sviluppo. Perche’ crediamo che la pagina piu’ bella non siano i 60 anni trascorsi. Dirlo significa essere arroganti e audaci. Il momento piu’ bello e piu’ grande per la moda deve ancora venire". Con queste incoraggianti parole per il sistema moda, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha inaugurato questa mattina a Palazzo Vecchio, sede del Comune di Firenze, l’86ma edizione del salone di Pitti Uomo, che festeggia anche i 60 anni del Centro di Firenze per la Moda, da cui e’ nato il made in Italy.
Presenti all’opening – iniziato e terminato con il suono delle chiarine dai musicisti in costume medioevale dietro alle spalle dei vertici di Pitti – il presidente Gaetano Marzotto, l’ad Raffaello Napoleone, il viceministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e il presidente del Centro di Firenze per la Moda Stefano Ricci.
Ma prima di arrivare al ‘suo’ Comune, di cui e’ stato sindaco per cinque anni, il premier, vestito e cravatta blu scuro e camicia bianca, in perfetto "stile Renzi", che ha contagiato anche le 1094 griffe di Pitti, ha fatto una breve visita agli stand allestiti alla Fortezza da Basso, accompagnato dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti e dal prefetto Luigi Varratta. Lungo il percorso saluti con cittadini e turisti, inviti a "non mollare" e diverse richieste di selfie, a cui Renzi come di consueto non si e’ sottratto.
"Per un nuovo racconto del Paese oggi dobbiamo essere capaci di raccontare emozioni – ha detto Renzi ricordando che oggi iniziano gli esami di maturita’ -. Magari oggi non ricordiamo come sia andato il compito, ma l’insieme delle emozioni, la notte della vigilia, lo sguardo di babbo e mamma che al mattino ci accompagnavano alla porta".
Il premier ha quindi fatto cenno agli eventi delle 5 griffe ‘born in Florence’ che festeggiano i 60 anni di moda a Firenze: "Il mio non e’ un tributo alla nostalgia e alla storia della citta’. Ne e’ il riconoscimento alle meraviglie che voi avete visto ieri a Ponte Vecchio, all’ eccezionalita’ del Battistero vestito Pucci, che devo dire mi ha fatto un certo effetto, a Scervino che domani fara’ una bellissima sfilata a Forte Belvedere, al grande fiorentino Roberto Cavalli, a Gucci, a Ferragamo che con Wanda e’ un punto di riferimento di questa citta’. Non dobbiamo guardare solo al passato di 60 anni fa. Io sono qui perche’ sono convinto che il momento piu’ bello deve ancora venire. All’estero c’e’ ancora tanta fame di bellezza e noi e l’Italia dobbiamo provare ad investire in questo".
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