Figlio di emigranti italiani, proprio come Papa Francesco. Mauricio Macri è il nuovo presidente dell’Argentina. Così dopo 12 anni il Paese sudamericano archivia il peronismo in chiave "kirchnerista" e sceglie il leader dell’opposizione. La commissione elettorale ha annunciato che con oltre il 50% delle schede scrutinate il trend è irreversibile e Macri ha conquistato la Casa Rosada con oltre il 53,8% contro il 46,1% del kirchnerista ed ex favorito, Daniele Scioli.
Imprenditore di origini italiane (suo padre era calabrese), Macri ha battuto al ballottaggio un altro italoargentino, Daniel Scioli appunto, che ha riconosciuto pubblicamente la sconfitta elettorale. Gli argentini "hanno eletto un nuovo presidente, l’ingegnere Mauricio Macri, che ho appena salutato telefonicamente", ha detto Scioli.
Nel suo primo discorso come presidente eletto, Mauricio Macri ha ricordato il lavoro fatto in Argentina dagli "immigrati che attraversarono l’Oceano senza Facebook o Twitter". Macri, nato a Buenos Aires ma, ribadiamo, con sangue italiano nelle vene, ha voluto ricordare gli immigrati "giunti fin qui, dove si sono radicati costruendo una tappa meravigliosa dell’Argentina. Ora tocca a noi".
Il leader della coalizione ‘Cambiemos’ ha d’altra parte mandato "un messaggio" agli altri paesi latinoamericani e "al mondo: vogliamo lavorare con tutti i paesi. Sappiamo, ha concluso, che il popolo argentino ha molto da dare al mondo".
Per la cronaca, della lista ‘Cambiemos’ fa parte anche il MAIE, il Movimento Associativo Italiani all’Estero presieduto dall’On. Ricardo Merlo e che proprio con quella lista ha eletto al Parlasur l’esponente del MAIE Daniel Ramundo.
Il liberale Mauricio Macri ha promesso "questo è un giorno storico, l’inizio di un cambiamento verso un’era che sarà meravigliosa". "No alle rivincite, no ai regolamenti di conti. Questo cambiamento deve indirizzare la nostra energia nella costruzione dell’Argentina che sogniamo, dalla Terra del Fuoco al nord del Paese", ha proseguito Macri, che durante il discorso e’ stato spesso interrotto dalle urla e gli applausi dei suoi sostenitori. "Dobbiamo costruire un’Argentina con ‘povertà zero’, sconfiggere il narcotraffico, migliorare la qualità della democrazia", ha aggiunto Macri senza nascondere la propria "emozione".
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