Matteo Renzi ieri, 29 settembre, mentre il ministro delle Riforme Maria Elena Boschi è in Sud America per spiegare il referendum agli italiani all’estero, ha lanciato la campagna referendaria “Basta un Sì” dal Teatro Obihall di Firenze. Un regalo di compleanno per Silvio Berlusconi, a capo di una Forza Italia schierata per il no, ma anche per Pierluigi Bersani, che insieme a tutta la minoranza dem è ancora critico sulla riforma e orientato a votare no.
“Cara Italia, vuoi cambiare davvero? Io ti prometto, cara Italia, che ce la metterò tutta”: così il presidente del Consiglio e leader del Pd. “Non so fino a quando toccherà a noi – ha detto -, ma so che fino a che tocca a noi, noi siamo fatti per il cambiamento. Se vogliono la palude, si prendano altri”.
Renzi è apparso determinato nel suo intervento. Rivolgendosi alla platea: “Nei prossimi due mesi girerò l’Italia, ma toccherà a voi, persona per persona, spiegare ai vostri amici che lo fate, dite loro la verità, che lo fate perché credete nella politica e bisogna cercare di restituire speranza all’Italia”.
“L’Italia – ha sottolineato Renzi – è un paese pieno di opportunità. E’ il più bel paese del mondo, ma ha bisogno di noi. Non può essere lasciato a chi vive nella cultura dell’attacco personale. Cara Italia, vuoi cambiare davvero? Io ce la metterò tutta – ha promesso Renzi -, ma voi – ha detto rivolto a tutti i presenti – promettete insieme a me che non ci fermeremo fino a quando ce l’avremo fatta”. Una chiusura di intervento che parla chiaro: vada come vada il referendum, io non mollo.
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