Marò italiani all’estero, pentito di non avere agito – di Roberto Pepe

La cosa che fa più rabbia è che, con la scusa dell’obbedienza "CIECA" e servile, il Governo passato ha imbastito di fregnacce anche le menti dei militari in servizio e specialmente di quelli in  pensione. Quando, per ricordare i nostri marò ancora detenuti in India, il nostro “Corso d’Accademia", anzi: alcuni ex cadetti di quel lontano Corso (ormai tutti “civili”) pensionati vollero fare una piccola e dignitosa manifestazione, stando sull’attenti durante la notte di Capodanno, cantando l’Inno d’Italia davanti al Palazzo del Governo, alcuni dei nostri compagni più sensibili si inalberarono dicendo che, avendo giurato tanti anni fa fedeltà alla Patria, non avrebbero mai accettato di manifestare, disobbedendo ad un ordine imposto… in quanto avevano ricevuto il consiglio-comando (quello di Sordi nel film): "STATE BBONI" che ci pensiamo noi! "Qualsiasi azione – affermarono – potrebbe interferire sul dialogo… tra le alte sfere!". Agitarsi, sarebbe stato, infatti, un ammutinamento (anche se tutti ormai senza stellette) controproducente, secondo loro!

In pratica quelle alte sfere governative, ma anche – diciamocelo pure – militari, giocarono al dilazionare e far decantare quella critica situazione, sperando che si risolvesse all’italiana & indiana: cioè con qualche accordo sottobanco senza alterare l’immagine ufficiale dei due paesi che hanno in corso degli affari commerciali. Non bisognava esporsi troppo, insomma, perché qualche affare e qualche incarico importante sarebbero saltati. Tanto i due Marò sono militari esemplari che accettano di buon grado qualsiasi amara decisione loro propinata, perché hanno imparato ad ubbidire anche a gente incompetente e soprattutto in mala fede!!! E noi, italiani, su questa impostazione mentale siamo più che mai esperti da lunga data!

Di una cosa, però, mi pento, lo confesso: di non aver insistito e continuato nell’azione dimostrativa di fine/inizio anno, solo perché qualche mio vecchio amico si rivolse contro chi aveva spinto il nostro gruppo in questa azione, in maniera molto determinata, dando persino del rinnegato a chi avesse operato e vietando di utilizzare il numero e nome del nostro Corso per non essere tutti accomunati ed individuati come “traditori” del giuramento fatto all’Italia!

Ora mi domando solo: chi è stato il vero traditore di quel solenne giuramento fatto alla Nazione a diciotto anni? Chi ha voluto sottacere ed allinearsi a stupidi comandi (con secondi fini) o chi voleva difendere l’onorabilità dei due Militari e della Nazione intera verso il Mondo, cantando “Fratelli d’Italia” mentre il popolo d’Italia, con politici ed alti gradi, festeggiava l’arrivo del nuovo anno?