La rivoluzione del libro. Una collana di dodici opere ha venduto 380 mila copie in pochi giorni. In Italia la cultura è investita da questo autentico tsunami. Un’operazione di puro marketing? “Un marketing della cultura”, correggono i dirigenti della New Compton. La casa editrice che, per il momento, ha preso a pedate la crisi. L’ha esorcizzata pure, a ben vedere, riportando il grande pubblico nelle librerie svuotate anch’esse dall’incedere incontenibile della crisi. Il lancio della Newton Compton è consistito nelle 380 mila copie di libri che hanno inondato le librerie.
Un’autentica alluvione, 99 centesimi il prezzo di copertina. La cultura a meno di un euro. Live è il nome della collana. I volumi sono tutti uguali, ovviamente non nel contenuto. Centotrenta pagine ognuno, la proposta della Newton Compton sta incontrando il favore degli italiani. Funziona il soffio poderoso della novità economica: con 99 centesimi neanche un caffè ci compri. E neppure un cornetto al bar sottocasa. Nell’ultima settimana sette volumi su dieci sono finiti nella classifica dei primi 10. Titoli iperscontati della collana Live. Camilleri non è più l’autore più letto in Italia; la leadership ora se l’è presa Lucio Seneca con “L’arte di essere felici”. A seguire nella Top 10, al secondo posto, Siegmund Freud con “Il sogno e la sua interpretazione”. Poi, appena più in giù nella classica dei dieci più venduti in Italia, due inediti apprezzati autori della Newton Compton: Marcello Simoni e Andrea Frediani. L’iniziativa della Newton Compton indigna grandi editori e piccoli librai. “Di solito, prima ci criticano, poi ci copiano. E neanche tanto bene. Siamo indipendenti, scomodi e, a differenza di altri, ci rinnoviamo con le nostre forze”. Il “centopaginemillelire” nel 1992. Sessanta milioni di copie vendute in quattro barra cinque anni. Questo periodo molto complicato ricorda quello. Alla Newton Compton interessa poco entrare nella classifica dei 10 libri più venduti: lo scopo mai nascosto è invece quello di allargare il numero dei lettori, attirandoli con il mix del classico con il contemporaneo. “In tempi di crisi, il libro deve avere un giusto prezzo. Non è un bene necessario per chi non può fare nemmeno la spesa”. Insorgono i librai indipendenti: così noi non ci guadagniamo niente. Newton Compton contesta questa opinione e la paura dei librai indipendenti.
La metà della tiratura di un milione e mezzo di copie è andata a loro. La categoria più esposta e minacciata dai libri digitali low cost. Quelli della Newton ne hanno inventata un’altra. Magari è la scoperta dell’acqua calda, ma pare funzioni alla grande. La casa fornisce alle librerie gli espositori, 20 copie per ognuno dei 12 libri. “Una vendita aggiuntiva, pratica, redditizia. Chi ha capito il significato ha messo gli espositori vicino alla cassa e li usa come resto”. No, la Newton Compton non si ritiene per questo umiliata o offesa. Il boom della cultura a 99 centesimi ha sconvolto le coscienze. Oppositori e critici ritengono sia sbagliato diffondere la cultura a poco prezzo. I colleghi editori non perdono l’occasione per bastonare la Newton Compton. Che si dichiara scomoda e sostiene la propria azione con la convinzione che la sintesi delle idee e della voglia trattino necessità di rinnovarsi. “Il valore del libro non dipende mai dal prezzo. Altrimenti cosa dire degli e-book di classici gratis?”.
Newton Compton proporrà a maggio altri 12 libri a 0.99 centesimi. Il motivo di questa insistenza è reperibile nella radicata convinzione che la cultura è un bene di consumo popolare, non un valore elitario. “Deve essere più diffusa, appartiene a tutti”. Seneca in vetta ai Top 10 dei libri più venduti sarebbe in pratica la storia di un grande ritorno. Questo dei classici latini che ora interessano di nuovo. Anche a causa dell’incentivo rappresentato dal prezzo economicissimo. Seneca era il più letto tra i classici latini anche nel ’90. Normale che lo sia anche oggi. “L’arte di essere felici” è diventata ora un bisogno delle persone che non sembrano certo felici. In questo momento di marketing culturale. Seneca e Freud a 99 centesimi.
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