La manovra si puo’ cambiare. Ma i saldi devono rimanere invariati. Cioe’, ad esempio, si puo’ cancellare teoricamente la retroattivita’ del taglio agli sconti fiscali che avranno si’ effetto sulla ‘cassa’ del 2013, ma riguarderanno i redditi 2012. Ma per farlo bisogna trovare altrove analoghi risparmi: circa 1 miliardo. Cifra assai difficile da reperire in tempi di recessione e, come dice la Caritas, di aumento della poverta’.
In attesa che a Montecitorio la Legge di Stabilita’ venga ‘incardinata’, cioe’ si assegni il testo alle commissioni e si stabilisca il calendario delle audizioni per arrivare (come deciso ieri) il 12 novembre all’esame dell’aula, si continua a discutere di modifiche. E’ proprio il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, che apre a questa possibilita’ di modifica. Ma appunto a saldi fermi. Quindi appare assai difficile l’ipotesi di metter mano alle principali voci d’entrata. ‘Siamo aperti alla discussione su tutto in Parlamento’ dice Grilli. Ma quella attuale ‘e’ la composizione ideale delle misure fiscali’.
Quindi il Parlamento puo’ si’ prendere una decisione diversa, ma, sottolinea il ministro, ‘va trovato un miliardo’. E lo stesso ragionamento si puo’ fare sul totale annullamento dell’aumento Iva: ‘mai dire mai’, spiega Grilli che subito ribadisce ‘per ora dobbiamo lavorare sulla legge di stabilita’ cosi’ com’e”. Anche il ministro dell’istruzione, Francesco Profumo, fa sapere che e’ disponibile a modificare l’allungamento dell’orario dei Prof. Ma anche lui sottolinea: a patto che i risparmi restino uguali.
Insomma reali possibilita’ di cambiamento non appaiono allo stato particolarmente praticabili. Esulta comunque il segretario del Pdl, Angelino Alfano, per le parole di Grilli: ‘e’ esattamente quello che noi avevamo chiesto ed e’ una buona notizia. Noi non condividiamo l’aumento delle tasse e lavoreremo in Parlamento per la difesa del ceto medio’. Arrabbiato il segretario Pd, Pierluigi Bersani: ‘serve una riflessione vera, perche’ non possiamo scherzare’. E ancora: ‘bisogna fare almeno una cosa che aiuti la domanda interna e non la deprima’.
E mentre Fli si incarica di proteggere le pensioni di guerra ‘attaccate’ dall’Irpef, le associazioni dei disabili e dei loro familiari si scagliano contro l’ipotesi di una tassazione sull’indennita’ di accompagnamento e un taglio ai permessi lavorativi. Si arrabbiano anche le banche: secondo il comitato esecutivo dell’Abi e’ ‘insostenibile pagare tasse su perdite e utili non realizzati’. Anche la Tobin tax convince poco. E le province protestano. Troppi tagli. Mentre ‘infuria’ la polemica sulla destinazione dell’Imu. Poco convinti i sindacati piu’ impegnati in questo momento sul fronte produttivita’: la Legge di Stabilita’ ‘aumenta le tasse’ e in questo modo resta difficile uscire dalla recessione, dice il segretario della Uil, Luigi Angeletti.
Mentre il segretario della Cisl Raffaele Bonanni apprezza il tagli all’Irpef ma ‘condanna’ l’aumento del’Iva. Susanna Camusso oggi non parla ma e’ da giorni che non fa mistero della sua contrarieta’. Insomma si allarga il fronte di chi vuole cambiare. E c’e’ chi presenta gia’ emendamenti (giu’ le tasse con taglio alle pensioni d’oro, dice Guido Crosetto). Tra i nodi arriva anche quello degli esodati. Il Pd fa sapere infatti che presentera’ emendamenti ‘unitari’ per fare in modo che ‘nessuno rimanga senza reddito’. Ma anche qui il problema sono le risorse che mancano.
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