"Ormai possiamo dire con relativa certezza che la legge elettorale non sarà l’Italicum, non sarà cioè un sistema con le storture che a mio avviso ha la legge approvata dalla Camera: soglie di sbarramento molto alte, che arrivano fino al 12% per le coalizioni, e un premio di maggioranza attribuito al 37%. Quanto alle preferenze, essendo del Sud non ne sono un’appassionata. Ma una soluzione mista si può trovare, e comunque la legge elettorale la dobbiamo fare". Lo afferma Lo afferma in una intervista al Sole 24 Ore Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali del Senato.
"Si sta arrivando alla proposta che stava preparando il Senato nell’ottobre dell’anno scorso, quando ci fu tolta la legge elettorale".
Inoltre Finocchiaro commenta l’operato di Pietro Grasso, criticato da Renzi per un presunto favoritismo verso le opposizioni: "La realtà è che una discussione così importante è stata svilita dall’ostruzionismo, che non è stato usato per arricchire il dibattito bensì per svilirlo come dimostrano i due obbrobri passati col voto segreto (temi etici e minoranze linguistiche, ndr). Nelle condizioni date sarebbe stato difficile guidare l’Aula per chiunque".
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