Legge di Stabilità, Brunetta (Fi): basta tasse sulla prima casa!

"Basta tasse sulla prima casa. Cancelliamo 3 anni infami di patrimoniali sulle famiglie italiane. Torniamo al sistema di tassazione degli immobili come era con Berlusconi. Caratteristiche: è esclusa la prima casa; sostituisce la componente immobiliare di Irpef; non prevede aumenti di aliquota legati ai cosiddetti servizi indivisibili, per i quali già si pagano le già salate addizionali regionali e comunali. Nei fatti, tornare alla proposta di Imu federale del governo Berlusconi". Lo propone il capogruppo di Forza Italia alla Camera, Renato Brunetta.

"Nel 2011 (governo Berlusconi, quindi prima casa esente) il gettito derivante dalla tassazione sugli immobili in Italia ammontava a 11 miliardi di euro, diventati 24 miliardi con l’Imu di Monti nel 2012 e in continuo aumento fino a 30 miliardi con l’Imu e la Tasi di Letta e di Renzi nel 2013 e nel 2014: un aumento di circa 20 miliardi, tutti gravanti sulle tasche degli italiani, che noi dal 2015 vogliamo restituire". Per Brunetta "torniamo a un gettito totale di 11 miliardi, e le risorse necessarie per finanziare questa misura, pari a circa 20 miliardi di euro, le troviamo utilizzando il meglio della spending review del commissario Cottarelli: un lavoro certosino che non merita di rimanere nel cassetto. E attraverso la non riproposizione dell’imbroglio degli 80 euro: una misura iniqua, ingiusta, che nessun effetto ha prodotto sui consumi in Italia, né sulla ripresa".

"Attraverso gli acquisti per beni e servizi della Pa tramite Consip – secondo Forza Italia – si risparmiano, solo nel 2015, 2,3 miliardi di euro; dalla pubblicizzazione telematica degli appalti pubblici derivano 200 milioni; dalla riduzione dei costi della riscossione fiscale 400 milioni; dai fabbisogni standard nei Comuni altri 500 milioni; da un ulteriore taglio delle consulenze pubbliche e delle auto blu 200 milioni; dall’accorpamento dei corpi di polizia 800 milioni; dalla soppressione degli enti inutili 200 milioni; dalla fatturazione elettronica, i pagamenti elettronici e la razionalizzazione dei centri elaborazione dati della Pa 1,1 miliardi".

E ancora: "Dalla revisione della presenza territoriale di prefetture, vigili del fuoco, capitanerie di porto e delle sedi periferiche delle amministrazioni centrali altri 300 milioni; dalla razionalizzazione delle comunità montane 100 milioni; da una sforbiciata agli organi di rilevanza costituzionale 400 milioni; dal taglio dei trasferimenti alle partecipate locali e dei trasferimenti al trasporto ferroviario 1,8 miliardi; riportando la spesa italiana per la difesa ai livelli ‘benchmark’ europei 1,8 miliardi; dall’applicazione dei costi standard in sanità 800 milioni. Totale misure: 10,9 miliardi. I restanti 10 miliardi necessari deriveranno, come abbiamo visto, dalla non riproposizione dell’imbroglio degli 80 euro". "Diciamo basta – conclude Brunetta – agli sprechi e al potere rosso negli enti locali. Destiniamo i risparmi ottenuti alla riduzione della pressione fiscale sulle famiglie, rivalutandone i relativi patrimoni, e rilanciamo il settore dell’edilizia, trainante per l’intera economia italiana. È questa la nostra battaglia sulla legge di Stabilità".