La sentenza della Corte costituzionale che ha dichiarato illegittimo il divieto di fecondazione eterologa contenuto nella Legge 40 "ha creato un vuoto che deve essere colmato da un intervento legislativo". E’ questa la posizione del Nuovo Centro Destra illustrata oggi alla Camera dal capogruppo al Senato Maurizio Sacconi e i parlamentari Eugenia Roccella e Raffaele Calabrò, anche alla luce del recente caso dello scambio di embrioni all’ospedale Sandro Pertini di Roma. Su questo ultimo punto, in particolare, Roccella ha sottolineato come lo scambio sia stato possibile "proprio perché non sono state rispettate le procedure previste per la tracciabilità" e "la politica deve farsi carico dell’appello fatto ieri dai genitori genetici di questo bambino" su un quotidiano nazionale: "Non possiamo lavarcene le mani, dobbiamo perlomeno aprire un dibattito su tutte le problematiche che fanno emergere le nuove tecnologie di fecondazione", ha detto Roccella sottolineando che "si potrebbe cercare una difficile soluzione a questo caso partendo dall’interesse del bambino e dal fatto che comunque c’è un padre certo geneticamente". Rispetto alla sentenza della Consulta, invece, Sacconi ha messo in evidenza come "oggettivamente apre una serie di nodi che è necessario sciogliere affinché ci possa essere una legislazione che tuteli tutti i legittimi interessi in campo". Partendo da due capisaldi: prima di tutto la tutela dei diritti dei minori e no al corpo come merce di scambio. "Facciamo un appello al governo a considerare questa situazione sgretolata e l’esigenza di regolazione urgente per cui oggi presentiamo dei temi che devono essere affrontati. Penso che da parte nostra arriveremo su questo alla presentazione di un disegno di legge ma per ora è comunque importante aprire la discussione".
E mettendo in guardia da quello che ha definito "liberismo riproduttivo", l’ex sottosegretario al Welfare Roccella ha illustrato le questioni aperte con la sentenza della Consulta partendo da quello che per Ncd è il punto più importante e cioè la gratuità delle donazioni "così come accade per il sangue", una gratuità "che sia effettiva, perché noi siamo a favore del mercato degli oggetti e contro quello del corpo, in particolare delle donne". "Se vogliamo sapere con certezza se minori cuociono palloni in Pakistan – ha detto Sacconi – a maggior ragione vogliamo sapere se c’è uno sfruttamento di classe di una giovane indiana" dietro a una donazione. Secondo Ncd, ha spiegato Roccella, "ogni bambino ha diritto di conoscere le proprie origini e quindi non si può sostenere l’anonimato del donatore e la stessa cosa può dirsi per quanto riguarda le modalità con cui si è stati concepiti". E se "la cessione di gameti tra parenti sembra una pratica molto a rischio", ha sottolineato Roccella, sono tanti i nodi riproposti dalla sentenza della Consulta, come la necessità di stabilire se il nato da eterologa abbia il diritto di accedere ai dati biografici della rete parentale del genitore biologico o la possibilità di rapporti incestuosi, per cui è necessario chiarire se un nato da eterologa possa chiedere informazioni su un partner, per sapere se è un suo parente biologico o meno. E poi bisogna stabilire se solo uno dei componenti della coppia possa avere accesso o entrambi possono far ricorso all’eterologa. Insomma per il Nuovo Centro Destra non è possibile introdurre una procedura di fecondazione come l’eterologa in maniera non regolata, all’interno di un quadro normativo "coerente" che regola tutte le tecniche di procreazione medicalmente assistita come la Legge 40.
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