"Landini ha ragione, dice le cose che diciamo noi tutti. E ha anche ragione quando dice che questa non è solo questione di articolo 18". Ivano Bosco, segretario genovese della Cgil, si ritrova sulle stesse posizioni del leader della Fiom Maurizio Landini. E annuncia, in una intervista al Secolo XIX, lo sciopero del 14 novembre, indetto a Genova da tutte le categorie della Cgil, che anticipa quello a livello nazionale annunciato per i primi di dicembre: "Il livello di scontro si alzerà in tutti i posti di lavoro. Anche se in questo momento sarebbe meglio non avere i sindacati conflittuali. Ma noi non ci fermeremo”.
“Il 14 novembre a Genova – spiega -abbiamo indetto uno sciopero generale di tutte le categorie, in preparazione dello sciopero generale di dicembre. Il Parlamento potrà anche votare la fiducia, ma noi non ci fermeremo: la politica di questo Paese sul lavoro deve cambiare. Prendiamo la siderurgia, l’Ilva. Per il momento è stata messa una pezza con gli ammortizzatori sociali, ma la vera partita è sulla proprietà e sul piano industriale. Noi chiediamo un intervento del governo, anche un suo impegno diretto attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Oppure le aziende di Finmeccanica, come Selex: a giorni alterni l’ad Moretti dice che l’Italia deve svincolarsi dai prodotti per il settore civile. E questo significa perdere qualche centinaio di posti di lavoro". "Quello che noi chiediamo è far ripartire il Paese attraverso il lavoro – sottolinea Bosco -. Ma non si creano occasioni di lavoro attaccando i diritti fondamentali e le tutele dei lavoratori"
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