Dopo le diatribe mediatiche con il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il leader della Fiom Maurizio Landini ha incontrato oggi il segretario generale della Cgil Susanna Camusso nella sede del sindacato di Corso d’Italia. "La sconfitta sindacale pone Landini nel bisogno di cambiare pagina, il suo impegno in politica è scontato" aveva detto ieri il premier parlando a "In mezz’ora" del numero uno delle tute blu della Cgil, commentando un’intervista di quest’ultimo al Fatto Quotidiano, richiamata in prima pagina con il titolo "Adesso faccio politica". Affermazione che lo stesso Landini ha però smentito, definendola "non pronunciata e perlomeno forzata".
Secondo il sindacalista questa espressione "rimanda più esplicitamente all’impegno di tipo partitico o elettorale" e si tratta di "un modo per banalizzare il cambio d’epoca che secondo il mio punto di vista richiede la ridefinizione di nuove strategie sindacali e politiche".
Il leader della Fiom, al termine dell’incontro odierno (chiesto già la settimana scorsa, precisa, quindi nessuna convocazione d’urgenza) sottolinea di aver parlato esclusivamente con la Camusso dell’assemblea nazionale della Fiom che si terrà nel fine settimana a Cervia. Riguardo all’intervista e alle polemiche derivate, Landini sottolinea di non aver "nulla da spiegare. Parlo sempre alla luce del sole". "L’intervista – aggiunge – è chiara ed esplicita, i titoli erano sbagliati. Sono cose che sto dicendo da tempo negli attivi della Cgil, sui giornali, all’interno e all’esterno. Non è una discussione nuova".
Intanto, però, la sortita anti-Renzi di Landini fa drizzare le antenne alla minoranza dem. "Ricordo a Renzi che ha perso alle primarie con Bersani e poi si è rifatto": così Corradino Mineo entra nella polemica tra il premier e il segretario della Fiom. Per il senatore democratico la vicenda è chiara: "Una polemica del tutto pretestuosa, si vede bene dall’intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano che Landini non vuole fare un partito. La sua intenzione semmai è di uscire dalla fabbrica per fare un discorso anche ai precari, ai giovani, parlare ai parlamentari che sostengono le sue idee, ma non certo fare un partito".
"Parlerò con Maurizio Landini – scrive Pippo Civati sul suo blog -, non attraverso un’intervista, ma di persona, personalmente. E credo sia il momento che tutti quelli che si interrogano sulla questione, facciano altrettanto. Senza ricamarci su, ma scrivendo un progetto politico intorno al quale misurarsi, che metta in discussione (davvero) le (altre) minoranze del Pd, che hanno molto traccheggiato, nella speranza che il premier cambiasse verso. Ma lui, il verso non lo cambia. Anche se è sbagliato".
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