Alessio Tacconi, deputato del Movimento 5 Stelle residente in Svizzera, l’unico grillino eletto all’estero, è intervenuto nell’Aula di Montecitorio per parlare della sciagura di Mattmark e degli italiani nel mondo troppe volte dimenticati dallo Stivale.
Pubblichiamo qui di seguito l’intervento integrale di Tacconi.
"Il più giovane, Signor Presidente, aveva 19 anni. Vorrei ripeterlo ancora una volta, perchè purtroppo in quest’Aula credo che tutti abbiano ormai da tempo passato quella meravigliosa età. Il più giovane aveva 19 anni, si chiamava Aldo ed era originario della provincia di Belluno. Insieme ad altri 99 lavoratori, è tragicamente morto il 30 Agosto 1965 a Mattmark, in Svizzera, durante i lavori per la costruzione di una diga, a causa della caduta verso valle di una parte del ghiacciaio. Vorremmo ricordare, oggi, quella tragedia poco conosciuta (chiamata, infatti, la Marcinelle dimenticata) perchè di quelle 100 vittime ben 59 erano italiani. Facevano (e fanno) parte di quei milioni di italiani che nei decenni scorsi hanno dovuto, a malincuore, emigrare per trovare opportunità di lavoro e, quindi, di una vita dignitosa per le loro famiglie e che, d’altra parte, hanno contribuito alla crescita economica del nostro Paese.
A questi milioni di italiani emigrati ci si rivolge frequentemente come ‘l’altra Italia’ di cui, però, questo Paese, quest’Aula, questa politica non sono mai arrivati ad avere completa coscienza. Altrimenti, Signor Presidente, non ci si spiega la costante scarsa attenzione verso gli italiani all’estero, le loro esigenze e le loro necessità. Tra gli esempi possiamo citare il voto agli italiani all’estero, arrivato solo nel 2006, e già da molte parti minacciato di venire presto cancellato, oppure lo smantellamento della rete consolare, proseguito recentemente con la chiusura di altre sedi, ed infine l’inaccettabile disparità di trattamento nel pagamento della recentemente scomparsa IMU, che inspiegabilmente trattava le proprietà degli italiani residenti all’estero in maniera diversa e vergognosamente discriminatoria rispetto a quello che succedeva per gli italiani residenti in Italia, per poi venire perfino e, a vedere i risultati ottenuti, esclusivamente usata a soli scopi di propaganda elettorale dai miei colleghi eletti all’estero di questi altri ‘cosiddetti’ partiti, ancora adesso al governo.
Concludo, dunque, con un appello alla Presidenza di quest’Aula, perchè vigili attentamente perchè tali disattenzioni e disuguaglianze non avvengano più, a partire già dalla promessa Service Tax, perchè sia, almeno, se proprio non sarà possibile fare a meno di questa imposta, occasione di ristabilire una parità di trattamento tra tutti gli italiani e che non si trasformi nell’ulteriore indizio per pensare che effettivamente, agli occhi dello Stato italiano, ci siano cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
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