Per Carmine Gonnella, connazionale residente a Londra, la legge sul voto all’estero dovrebbe essere certamente riformata. Come? Gonnella propone un sistema misto: voto elettronico, o nei seggi, o per posta. “I comuni saranno gli unici a gestire l’intera elezione, dallo stampaggio allo spoglio dei plichi (in altre parole un solo gestore un solo responsabile). Il plico dovra’ essere spedito per posta raccomandata, perché si tratta di un documento legale”.
Gonnella propone poi un registro elettorale “gestito dai Comuni, aggiornabile ad ogni tornata elettorale, spedendo un formulario in cui si chiede al cittadino l’indirizzo di residenza, quello di posta elettronico, il numero di un documento di riconoscimento valido italiano (numero che poi sarà inserito nel plico) e modalità di voto scelta (appunto, per corrispondenza, voto elettronico, seggio).
Secondo Gonnella, questo sarebbe “un sistema con poche falle, perché eviterebbe tutto quel cammino del plico (che una volta battezzai il ‘voto pellegrino’). E poi ci sarebbe l’esclusione quasi totale di Consolati e terzi dalle operazioni. Il registro elettorale (AIRE) al momento è già gestito dai Comuni, aggiornato dai Consolati. Quello che propongo (e proporrò ancora una volta nella nuova legislatura) e’ il voto equiparato, perchè il voto è un diritto di tutti, che non può essere limitato perchè il cittadino si trova “temporaneamente” all’estero. Un cittadino italiano e’ italiano ovunque risieda!”.
Discussione su questo articolo