“I parlamentari eletti all’estero che appoggiano la maggioranza continuano ad essere in grande imbarazzo ogni volta che questo governo vara un provvedimento contro gli italiani all’estero, sia il taglio di risorse o la chiusura di Consolati o, come ora, una tassa di 300 euro per il riconoscimento della cittadinanza italiana ai discendenti degli emigrati”. E’ quanto scrive in una nota Gian Luigi Ferretti, coordinatore del MAIE in Europa.
“Non si capisce come faccia il Sen. Di Biagio, eletto in Europa, a non trovare scandaloso che si chieda quello che lui chiama ‘piccolo sacrificio economico’ a chi non si può permettere una cifra in realtà così esosa in tante parti del mondo. Oltretutto questi importi finiranno automaticamente nel calderone del Ministero dell’Economia a fare parte del bilancio generale dello Stato”.
“Qualcuno – prosegue Ferretti – cerca di fare intendere che in futuro potrebbero essere destinate a migliorare i servizi consolari. Sì, campa cavallo… Se davvero questa fosse stata l’intenzione, se ne troverebbe traccia nel testo della legge, che invece prevede solo ed esclusivamente l’esborso della tassa che, per inciso, è superiore di un terzo a quella che deve versare un immigrato in Italia per richiedere la nostra cittadinanza. Si tratta insomma – conclude l’esponente del Movimento Associativo Italiani all’Estero – di una tassa odiosa e anche discriminatoria”.
LEGGI L’OPINIONE DI ANDREA VERDE: CITTADINANZA? STO CON DI BIAGIO