Nei giorni in cui si torna a parlare di abolizione della Circoscrizione estero, e dunque dei parlamentari eletti oltre confine, viene da domandarsi cos’abbiano combinato in tutti questi anni gli eletti all’estero a favore dei connazionali. Nulla di buono, niente di concreto e’ stato fatto. Nessuno degli annosi problemi e’ stato risolto, nessun obiettivo raggiunto.
Per quanto riguarda il Sud America, che ci interessa in modo particolare, la questione non cambia: il risultato e’ anche in questo caso uno zero assoluto. I rappresentanti dei partiti tradizionali, ovvero PdL e Pd in prima fila, non sono riusciti a dare un senso alla loro presenza nel Parlamento italiano e a mantenere le promesse, lavorando a favore delle proprie comunità, di quegli italiani che con il loro voto li hanno inviati a Roma. Il PdL in America Meridionale – ma mi verrebbe da dire in tutto il mondo – e’ ormai distrutto, dopo una gestione disinteressata e menefreghista da parte dei vari Coordinatori azzurri che negli anni si sono succeduti. Il Pd, d’altro canto, non sta meglio: e’ sfilacciato, confuso, la base dem e’ divisa al suo interno e delusa da Roma. Nemmeno quei partiti che si dichiarano autonomi, come per esempio il MAIE di Ricardo Merlo, hanno saputo sciogliere i nodi di maggiore interesse per gli italiani residenti in Sud America. A parte le solite promesse, a parte gli show e gli spettacoli vari, che cosa e’ stato fatto?
Siamo stanchi. Come italiani residenti all’estero, siamo arrabbiati. Ma come USEI, sentiamo ancora di più la necessita’ di essere presenti a Roma con il nostro movimento, perche’ l’Unione Sudamericana Emigrati Italiani saprebbe muoversi nel modo giusto, saprebbe tessere i contatti, battere i pugni sul tavolo, ribellarsi con forza e con ogni mezzo ad ogni decisione contro i temi che riguardano l’emigrazione; ci batteremmo per ottenere per gli italiani nel mondo attenzione e giustizia. E siamo certi che saremmo in grado di costruire un ponte fra Argentina e Italia, fra Sud America e Europa Meridionale, un ponte fatto di scambi commerciali e culturali, di investimenti economici, di strategie comuni per il sostegno all’occupazione soprattutto giovanile. Proprio a questo proposito, stiamo collaborando in questo periodo con imprenditori italiani che stanno investendo importanti risorse in Argentina, imprenditori che insieme a noi stanno operando nel settore delle infrastrutture e del biogas.
Noi abbiamo il nostro piano, il piano dell’USEI che abbiamo studiato e che dobbiamo avere solo l’opportunità di mettere in pratica. Quando toccherà scegliere, cari italiani all’estero, la prossima volta scegliete USEI: a Roma, saremo noi la vostra voce, la vostra forza.
*presidente USEI, Unione Sudamericana Emigrati Italiani
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