La Farnesina ha diffuso alle agenzie una nota piena di retorica, nella quale il succo è il seguente: le elezioni di Comites e Cgie sono rinviate, “temporaneamente”, per l’ennesima volta, anche se dovranno comunque “aver luogo nel 2014”. Sì, sempre se fra due anni non ci saranno ulteriori ostacoli…
Nella stessa nota si sottolinea che il ministero degli Esteri è impegnato, su impulso del Ministro Giulio Terzi, “a sostenere e valorizzare il ruolo ed il contributo fornito dagli organismi rappresentativi delle collettività italiane all’estero, Comitati degli Italiani all’Estero (Comites) e Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), in tutti gli ambiti di attività della promozione dell’immagine e degli interessi del Paese” e bla bla bla. Fatto sta che per almeno altri due anni Comites e Cgie non verranno rinnovati.
La Farnesina è impegnata a promuovere in tempi rapidi la riforma legislativa dei Comites e del CGIE e in tale contesto il 25 maggio 2012 il Consiglio dei Ministri ha approvato un Decreto Legge che dispone nuove modalità di voto per rinnovare i Comites e, conseguentemente, il CGIE. Viene per la prima volta prevista la votazione mediante tecnologia informatica, nel rispetto dei principi di personalità e segretezza del voto. E questo è senza dubbio, per noi, un fatto positivo. Ma non giudichiamo altrettanto positivamente il fatto che gli attuali componenti dei Comites e del CGIE rimangono in carica: si tratta in non pochi casi di persone stanche, spesso deluse, che comunque rappresentano ormai un’emigrazione del passato, che non riescono a coinvolgere i giovani. E questo è qualcosa di molto grave: senza giovani, tutto ciò che è stato costruito fino ad oggi, piaccia o meno, rischia di sparire.
Detto questo, è anche vero che i quattrini scarseggiano. Inoltre, visto che c’è una riforma di mezzo, forse andare a votare con la stessa legge sarebbe stato uno spreco. Ma Comites e Cgie sono pur sempre organismi che da anni attendono di essere rinnovati…
DEPUTATI PD: GRAVE ULTERIORE RINVIO ELEZIONI COMITES E CGIE In una nota, i deputati del Pd eletti all’estero – Gino Bucchino, Gianni Farina, Marco Fedi, Laura Garavini, Franco Narducci e Fabio Porta – trovano con difficoltà le “parole giuste per commentare la notizia diffusa dal ministero degli Esteri”.
Secondo gli eletti all’estero democrats “ci troviamo di fronte ad un atto di inaudita gravità. Si tratta del terzo rinvio nel giro di tre anni”. E puntano il dito contro la Farnesina: “Non possiamo accettare una decisone basata su motivazioni in parte false e in parte pretestuose. È falso, infatti, che ci sia stata consultazione con gli organismi di rappresentanza e, tanto meno, consenso da parte di questi ultimi. Le prese di posizione contrarie al rinvio assunte in più occasioni da Comites e Cgie semmai avrebbero dovuto consigliare il contrario di quello che si è deciso. È falso ancora che vi siano risultanze di dibattiti parlamentari orientati in questo senso, poiché l’orientamento degli eletti all’estero di diverso schieramento è invece largamente contrario al rinvio”.
E ancora: “È pretestuoso che per votare si debba attendere la riforma di questi organismi, per altro molto contrastata nella versione giacente alla Camera, tanto più che il Governo, appena qualche mese fa, ha accolto un ordine del giorno che lo impegnava a svolgere le elezioni entro il prossimo autunno”.
I rappresentanti in Parlamento degli italiani nel mondo osservano che non è possibile “risparmiare sulla democrazia, non si può svuotare il ruolo di organismi incardinati nella legge, che per altro in questo momento possono avere una funzione di grande aiuto per gli interessi internazionali dell’Italia”.
In conclusione, si illudono ancora che il ministro Terzi e il governo possano dimostrare “in occasione della conversione del decreto in legge, quella apertura e quella disponibilità al dialogo con i parlamentari e con gli organismi di rappresentanza degli italiani all’estero che sono del tutto mancati nell’assumere una decisione così delicata".
SILENZIO PDL E TERZO POLO Non si registrano nel momento in cui scriviamo, dopo l’annuncio della Farnesina, prese di posizione di PdL o Terzo Polo.
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