Mario Campanella, Presidente dell’associazione Peter Pan, avverte: “Il turismo sessuale, se si comprende anche quello non relativo a minori, rappresenta il 10% del volume complessivo del fatturato”. E ricorda: “con 5-6 dollari si compra un bambino in Cambogia, Thailandia, nelle Filippine e senza una legge sul grooming, cioè sui processi di governo del fenomeno in ambito comunitario ed internazionale, non se ne verrà a capo".
E’ davvero così. Il turismo sessuale avanza. E quello relativo ai minori rappresenta ogni giorno che passa una fetta più importante del “mercato”. Sono diversi i Paesi, oltre a quelli citati da Campanella, dove con pochi euro è possibile comprare un bambino: fra questi il Brasile, per esempio, la Repubblica Dominicana o Haiti. E nessuno fa niente: le autorità locali troppo spesso hanno altro di cui occuparsi. Conoscono il fenomeno, ma si voltano dall’altra parte: fanno finta di non sapere.
Intanto in Italia il fenomeno del turismo sessuale cresce anche perché otto agenzie di viaggio su dieci non rispettano le prescrizioni della legge 38/2006, indicando i Paesi dove si consumano crimini pedopornografici e "sottolineando con dovizia che la legge italiana persegue anche all’estero i reati di natura sessuale in danno dei minori". L’associazione Peter Pan parla di "una vergogna pari ad ottanta miliardi di euro".
Che fare dunque? Secondo Campanella "il Governo potrebbe emanare un decreto facilmente convertibile con il quale si affida ai Comuni il compito di effettuare il controllo sulle agenzie di viaggio, applicando le sanzioni pecuniarie nei casi in cui non si illustri in maniera chiara ed inequivocabile ai turisti che si recano nei Paesi a rischio la normativa italiana in vigore". Ma la verità è che alle agenzie conviene fingere di ignorare la situazione che ruota intorno al turismo sessuale. Perché rischiare di vedere diminuire il volume dei propri affari? Si limitano dunque a riportare in maniera assai marginale sui depliants le norme suddette, ma è una sorta di vademecum simile a quello che i produttori di tabacchi mettono sulle sigarette: lo fanno solo per non avere guai giudiziari. La realtà è che non hanno alcun interesse concreto a stabilire piani di prevenzione attivi.
E così tanti italiani continuano a recarsi all’estero per cercare emozioni forti, un turismo sessuale che continua a crescere e che troppo spesso riguarda anche minori di età. In diverse zone del mondo, quelle più povere e in cui regna l’ignoranza. E dove a dettare legge è solo il denaro.
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