Enrico Letta, in questi giorni in America, ha tenuto nelle scorse ore un discorso alla Columbia University sulla governance europea e il ruolo dell’Italia: “Non basta più la retorica vecchio stile dell’Unione europea, dobbiamo convincere i giovani, la gente di oggi, che l’Europa è il futuro. Se siamo uniti conteremo nel mondo", ha avvertito il premier, "altrimenti andremo bene per le vacanze, per la cultura, ma non per le decisioni nel mondo".
A causa dei problemi di governance, "la crisi partita dagli Stati Uniti, ha provocato forti perdite in Europa", ha spiegato il presidente del Consiglio. La crisi che ha colpito il mondo negli ultimi cinque anni ha impartito molte lezioni, tra cui la "mancanza di un’adeguata ed efficiente governance". Al momento, anche se il problema persiste, ci troviamo in "un mercato più calmo", ha chiarito Letta, ricordando che "alla Banca centrale europea è stata data molta responsabilità, ma ora servono istituzioni che rappresentino meglio". Tuttavia, ha aggiunto, "l’Unione europea è una storia di successo", perché “siamo interessanti per gli altri, attrattivi. Anche la Croazia ha desiderato entrare a far parte della Ue". "L’anno prossimo l’Italia avrà la presidenza del secondo semestre, proprio nel momento del cambiamento delle istituzioni europee”, ha ricordato ancora il premier italiano. “L’Europa è stata un problema nei G8 e nei G20 degli ultimi anni, anche l’euro era un problema. Nell’ultimo G20 l’Italia per la prima volta non è stata un problema e neppure la crisi europea. Bisogna avere crescita in Europa, ma come? Bisogna abbandonare il consolidamento fiscale? Assolutamente no".
E’ la prima volta che Letta parla all’università newyorkese, e lo ha fatto con un discorso pronunciato tutto in inglese fluente. L’Europa "è il mio sogno, voglio un’Italia più europea". Il ruolo italiano potrà essere rilevante, soprattutto quando nella seconda metà del 2014 assumerà la presidenza dell’Unione Europea. Oggi l’Italia sta meglio, ma deve convincersi che i debiti la uccidono: “Mai piu’ debiti, la politica di accumulare debito va contro i nostri figli e i nostri nipoti. Non e’ il momento di abbandonare il risanamento di bilancio" avviato dall’Italia, ha ribadito il premier.
Fra le altre cose, secondo Enrico Letta “uno dei punti cruciali" che deve affrontare l’Unione europea è "il ruolo della Gran Bretagna: un’Europa senza Londra è peggiore di quello che può essere". "Il possibile esito negativo del referendum in Gran Bretagna (sulla permanenza del Paese nell’Unione, ndr) sarebbe un incubo per l’Europa. Con la Gran Bretagna nell’Ue il mercato è più aperto e pensare di avere in Europa anche Londra è un plus".
Letta ha parlato anche di politica interna. E a proposito delle intenzioni dei parlamenari PdL di dimettersi, il premier ha detto: "Le dimissioni del PdL sono una umiliazione per l’Italia. Voglio un chiarimento per capire dove dobbiamo andare. Ci vuole stabilità e un chiarimento prima di arrivare alla legge di stabilità". Per questo il capo del governo salirà al Colle nelle prossime ore per un colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
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