Sono due, lavorano quasi sempre in coppia, sono residenti entrambi in Nord America, uno negli States e l’altro in Canada. Entrambi sono parlamentari del Popolo della Libertà, il partito di Silvio Berlusconi, quel partito che nell’ultima legislatura ha distrutto l’universo degli italiani nel mondo. Uno è deputato, l’altro è senatore: entrambi tornano a promettere, oggi, quello che hanno promesso ormai cinque anni fa, nel 2008, e che – una volta eletti in Parlamento – non sono riusciti a mantenere.
Abbiamo trovato nei nostri cassetti un volantino elettorale di Amato Berardi e Basilio Giordano, datato appunto 2008. Era la prima volta che si presentavano agli elettori. Puntavano, fra l’altro, sul riacquisto della cittadinanza, sul potenziamento di Rai International, sul rafforzamento dell’associazionismo italiano all’estero, sul potenziamento dei ruoli di Comites e Cgie.
Bene, una volta in Parlamento ne avessero azzeccata una, come direbbe qualcuno. Riacquisto della cittadinanza? Nulla di fatto. Rai International? E’ stata chiusa, la Rai Internazionale di oggi non si occupa più degli italiani all’estero come una volta, ma è un semplice “pastone” dei programmi Rai che si vedono in Italia. Associazionismo italiano all’estero? Ci hanno provato con la Fondazione Italiani nel Mondo, quella presieduta da Sergio De Gregorio, il senatore PdL per cui qualche mese fa è stato chiesto l’arresto (ma il Senato l’ha salvato…). Della stessa fondazione faceva parte Nicola Di Girolamo, senatore PdL, finito in gabbia. Anche Juan Esteban Caselli faceva parte di Italiani nel Mondo: il senatore italo-argentino è un tipo da cui – parole di Silvio Berlusconi – è meglio stare “alla larga”…
Comites e Cgie? Berardi e Giordano si sono impegnati tanti a favore di questi due organismi di rappresentanza degli italiani all’estero che il loro rinnovo, ovvero le elezioni di Comites e Cgie, è stato rimandato al 2014. Dunque, fra un anno (forse) si studierà come andare al voto.
Che dire? Fallimento completo. E ora Berardi e Giordano hanno pure il coraggio di ripresentarsi davanti ai loro elettori e di tornare a chiedere la loro fiducia. Per cosa? Per scaldare la sedia a Roma? Per pensare ai propri interessi particolari? Per avere stipendi di lusso?
No, gli elettori del Nord e Centro America hanno già dato. Ora basta, si cambi. Mandiamo a casa chi in questi cinque anni a Roma ha pensato solo a partecipare a galà e vetrine varie. Noi italiani residenti nel Nord e Centro America di rappresentanti del genere non sappiamo che farcene.
Twitter @rickyfilosa
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