“Chiedo al ministro Alfano di fare chiarezza sul presumibile smantellamento entro l’anno dell’unità rapida d’intervento (URI) per l’immigrazione della Polizia di Stato. L’operazione costituirebbe l’ennesimo duro colpo inflitto alla lotta all’immigrazione clandestina e a chi quotidianamente è impegnato su questo fronte”, così dichiarano in una nota congiunta Fabrizio Santori, consigliere regionale del Lazio, Michel Maritato, Presidente di Assotutela, e l’Avv. Luisa Cicchetti, responsabile legale di Assotutela, esprimendo le proprie forti perplessità sull’eventuale eliminazione dell’URI, struttura che si occupa di smaltimento e controllo dell’arretrato nel rilascio dei permessi e che in molte occasioni ha portato al diniego di detto rilascio per mancanza di requisiti.
“L’URI – Unità Rapida d’Intervento – esistente presso la Direzione Centrale per l’Immigrazione, fu costituita anni fa e annovera tra i suoi compiti specifici quelli di intervenire in via d’urgenza per la risoluzione della congestione degli Uffici Immigrazione delle diverse Questure d’Italia e all’intervento presso i Centri di prima Accoglienza degli Immigrati al fine di ridurne la densità di presenze ed evitare che diventino vere e proprie strutture recettive con carattere di permanenza come accade a Lampedusa e Mineo. E’ una unità operativa che quindi è stata in grado di gestire centri di accoglienza molto critici, riducendone i costi di gestione e, in ultima analisi, offrendo un valido contributo nella lotta all’immigrazione clandestina”, prosegue la nota.
“La domanda che ci poniamo è se veramente si voglia combattere l’immigrazione clandestina, con quali strumenti e quale sia dunque l’effettiva volontà politica del governo. C’è come l’impressione che si voglia indebolire la lotta all’immigrazione clandestina. Alfano chiarisca come intende gestire la questione dell’URI e quali siano i concreti piani di intervento per far fronte a flussi migratori sempre più invasivi, malcontrollati e con un numero di falsi rifugiati politici sempre più in aumento”, conclude la nota.
Discussione su questo articolo