"Quel che va dicendo Maroni lascia il tempo che trova. Inapplicabile. Che coerenza e credibilità può avere del resto uno che da ministro dell’Interno ha firmato e approvato la ripartizione degli immigrati fra le varie regioni, e oggi afferma il contrario. Basta questa palese contraddizione per svelare come sia solo una becera operazione strumentale". Lo afferma l’ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari in una intervista a Repubblica . E aggiunge: "E’ inutile giocare alle anime belle, far appello solo e soltanto alla categoria della solidarietà. Certo, l’accoglienza è un dovere anche morale, ma la solidarietà è l’ultimo anello, viene in fondo, dopo una lunga catena di interventi fin qui tutti mancanti. Nessuna politica di partnership con i paesi dell’altra sponda del Mediterraneo. Anzi, interventi militari e bombardamenti, appoggiati dal nostro paese, che hanno reso la situazione ancora più esplosiva. Nessun tentativo di stringere rapporti sul posto per tentare di sgonfiare le ondate dei profughi. Nessuna capacità di selezionare gli ingressi nel nostro paese, anche perché di nuova forza lavoro l’Italia ha bisogno, vista la natalità a tasso zero. Niente di niente. Allora, prendersela solo con Maroni è fin troppo facile".
"Renzi le quote ‘deve’ chiederle, perché il nostro paese è la porta di ingresso, siamo la frontiera, l’avamposto. Ma se Renzi fosse al posto di Cameron, in Inghilterra, delle quote non fregherebbe nulla manco a lui". Secondo Cacciari "il fenomeno dell’immigrazione è totalmente non governato. I centri di accoglienza scoppiano. Gli sbarchi invece di fermarsi si moltiplicano in modo vertiginoso. In quanti sono dall’altra parte in attesa di salire sui barconi? Un milione, due, tre? La convivenza in certe zone delle nostre città diventa sempre più complicata. E per forza che la gente se ne lamenta, si sente sempre più insicura. E sappiamo che tipo di reazioni può innescare il sentirsi minacciati, le ronde e le spedizioni. L’assenza di sicurezza può diventare letale per la democrazia".
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