Traditori, voltagabbana, giravolte e capriole. Ne abbiamo viste di tutti i colori dall’inizio della legislatura ad oggi, e presumibilmente non finisce qui.
Oggi a Montecitorio fra gli altri ha preso la parola Roberto Antonione, ex deputato del PdL, che al termine della votazione sul ddl stabilità si è voluto difendere dalle accuse che gli sono piovute addosso in questi giorni: "L’offesa che ci è stata fatta di essere dei traditori è falsa, irresponsabile e sleale". "Ho sempre votato tutti i provvedimenti del governo – ha sottolineato il deputato ora iscritto al gruppo misto -, anche quelli che non condividevo, anche quelli imbarazzanti, per spirito di servizio e disciplina di servizio. Non ho mai fatto dichiarazioni contro esponenti della maggioranza".
La verità, secondo Antonione, è che "noi siamo stati costretti a passare al gruppo misto, ma siamo galantuomini che possono guardare in faccia al loro prossimo senza vergognarsi. Berlusconi voleva guardarci negli occhi. Ci guardi negli occhi e interroghi la sua coscienza e dica se può dire le stesse cose che diciamo noi".
Parole al vento, quelle di Antonione, che non convincono nessuno, nè il popolo del centrodestra nè i suoi colleghi pidiellini, che dai propri seggi gli hanno urlato di tutto: "vergogna", "zitto", "coglione", e chi ne ha più ne metta. Questa è la giusta fine per chi tradisce.
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