Ieri ho letto l’articolo intitolato "Rimborsi ai partiti, la presa per il culo del Pd, chiede la trasparenza ma non rinuncia ai quattrini". Condivido in toto, tanto da averlo commentato sul mio blog "Italia e mondo". Non si può essere a favore di un cambiamento del meccanismo di finanziamento dei partiti e poi continuare a volere mantenere quello attuale, quando si tratta dei propri soldi. Non mi sembra una posizione coerente. Avrei preferito la proposta dell’onorevole Angelino Alfano di destinare il 5 per mille al finanziamento ai partiti. Peccato che il Terzo Polo ed il Partito Democratico non siano stati d’accordo ed Alfano abbia ceduto.
Io sarei favorevole al finanziamento privato dei partiti. In pratica, ogni partito dovrebbe essere finanziato dai suoi sostenitori, dai suoi elettori e dai suoi iscritti, come anche da sponsor.
Chi dice che questo meccanismo possa favorire il clientelismo, farebbe bene a riflettere. Infatti, il clientelismo c’è anche ora. Semmai, il finanziamento privato dei partiti potrebbe metterli in guardia, perché se un partito perde elettori perde anche dei soldi. Quindi, ogni partito sarebbe tenuto a stare attento ai propri elettori. Questo sarebbe un principio di morigeratezza e sussidiarietà.
Non è giusto che lo Stato finanzi i partiti, togliendo soldi ad opere utili ai cittadini. Oggi viviamo un periodo in cui le aziende chiudono, i giovani non trovano lavoro e, purtroppo, ci sono suicidi di disoccupati e di imprenditori falliti. La politica è impopolare. L’antipolitica sta montando ed il rischio è che ci sia una deriva populista. Bisogna stare attenti.
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