Il momento della verità per la Grecia arriverà tra l’11 e il 12 febbraio, ovvero alla riunione dei ministri finanziari della zona euro e al vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione che si terrà il giorno dopo. Ma intanto l’attesa sale sempre di più, un po’ come lo spread tra i titoli di Stato greci e il bund tedesco, ormai sopra i mille punti. Nelle scorse ore le polemiche avevano fatto addirittura un salto all’indietro nel tempo, con il premier greco Alexis Tsipras che aveva invocato il risarcimento dei danni di guerra perpetrati dai nazisti. "La probabilità è zero" chiude oggi la questione il vice cancelliere Sigmar Gabriel. Tornando alla questione del debito, invece, Tsipras si dice ottimista sulla possibilità di raggiungere un accordo con i partner europei. Nel corso di una conferenza a Vienna, il capo del governo di Atene afferma: "Non credo ci sia nessun motivo serio perché non si raggiunga un’intesa, ci sono solo ragioni politiche".
Ma il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker avverte: "Capisco che Tsipras deve creare discontinuità rispetto al precedente governo, ma è anche chiaro che la posizione dell’Ue non cambierà interamente per assumere l’intero programma annunciato da Tsipras. Ne dobbiamo parlare. Lo faremo mercoledì e giovedì".
Intanto, si rasserena il clima tra il governo ellenico e quello italiano dopo le polemiche seguite alle frasi del ministro delle Finanze Yanis Varoufakis, che citando dei "funzionari italiani" in un’intervista a Presa Diretta aveva parlato di Italia a "rischio bancarotta". Parole che avevano suscitato la dura reazione dell’omologo italiano Pier Carlo Padoan, che però oggi stempera i toni: "Con il collega Varoufakis ci siamo chiariti, c’è stato uno scambio di messaggi e l’obiettivo è trovare una soluzione condivisa per la Grecia a partire dall’Eurogruppo" spiega da Istanbul il ministro dell’Economia, che torna a ribadire come il debito italiano sia gestibile e non sia "sul tavolo".
E la questione greca entra anche nelle dinamiche interne del Pd: in una lettera a Roberto Speranza, Luigi Zanda (capigruppo del Pd alla Camera e al Senato), Matteo Orfini (presidente del Pd) e al segretario Matteo Renzi, la minoranza interna chiede di "convocare al più presto una riunione congiunta dei gruppi parlamentari di Camera e Senato e una riunione della Direzione nazionale del partito per discutere e definire la nostra posizione su tali problemi". Intanto, una manifestazione di solidarietà al popolo greco è stata indetta sabato prossimo a Roma.
Discussione su questo articolo