Il fatto è uno e incontrovertibile: l’Italia è un grande Paese, capace di risollevarsi e popolato da cittadini in maggioranza onesti che avvertono adesso più che mai sulle loro spalle il carico di sacrifici che il Governo intende varare. Quel che è ancor più chiaro è il fatto che i provvedimenti anticrisi previsti nel nuovo decreto preparato da Mario Monti e la sua squadra sono di fatto incompatibili con l’attuale situazione finanziaria ed economica della base, di quei cittadini che – seppur onesti – non riescono e non riuscirebbero a far fronte alla mole di sacrifici riservati loro, seppur ancora virtualmente.
L’ultima dichiarazione sugli "italiani benestanti" di Silvio Berlusconi poi, che pare intendere ogni uscita pubblica come un’occasione per restare a galla rispetto agli smottamenti politici e parlamentari, la dice lunga sulla onesta e veritiera interpretazione della situazione reale del Paese. Che gli italiani siano in media più ricchi di quanto dichiarino è fatto noto. Ma che esistano di fatto sacche di povertà invisibile agli occhi dell’enorme macchina dello Stato centrale è anch’esso un fatto innegabile. Basta girare per le strade, per i paeselli di provincia. Circa l’80% degli italiani ha una casa di proprietà, l’azione di risparmio della popolazione è ai massimi in Europa.
Colpire i conti correnti, colpire i beni dei cittadini, colpire le pensioni, colpire i patrimoni, colpire il lavoro, fare in questo modo sarebbe stato facile per qualsiasi altro ragioniere al quarto anno. Stabilire dove tagliare (con criterio) e dove tassare (con giusti ed equi parametri) è un’arte che questo Governo pare non avere. Tassare è il modo più facile per risolvere i problemi, prendere da centinaia di migliaia di cittadini, tutti visibili e allineati agli occhi della cosa pubblica è quanto di più sciocco – e anche vile, permettetemi – si potesse fare o anche solo ipotizzare. Aumento delle accise sulla benzina anche, aumento su tutto. Il Popolo chiamato a sovvenzionare una crisi che di fatto ha causato la politica, che ha ingrossato con i suoi privilegi e con il suo malgoverno. I pensionati, gli automobilisti e i commercianti sul lastrico chiamati a pagare, insieme con le piccole e medie imprese.
Davvero si crede di poter risolvere i problemi in questo modo? Non solo un Governo illegittimo questo, seppur previsto dalla Costituzione, ma intestatario di provvedimenti che il Popolo italiano non gli ha permesso attraverso quella legittimazione popolare tradita perfino dagli stessi partiti presenti in Parlamento. Primo tra tutti quel PdL, così tanto contrario a qualsiasi altro Governo Tecnico durante la permanenza di Berlusconi a Palazzo Chigi, e così tanto consenziente adesso, in un momento di così forte impopolarità di un esecutivo abusivo. Eppure, resta sempre e comunque il partito attualmente a guida Alfano il solo a poter tirare il freno a Mario Monti. Il solo capace di poter condizionare i provvedimenti, il solo ancora detentore di una maggioranza autonoma in Senato e della deputazione parlamentare che determina la maggioranza relativa alla Camera. Non farlo, tradendo la fiducia dei cittadini, sarebbe la vergogna di questo nuovo Popolo della Libertà, che ha la parola Popolo nel nome ma che sempre meno pare esserne il garante.
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