Le foreste, i polmoni ‘verdi’ del Pianeta, funzionano come delle spugne contro l’inquinamento atmosferico ed assorbono circa 5 miliardi di tonnellate di CO2 all’anno (e’ quanto hanno fatto nel 2010). Eppure tra pluviali e tropicali, quelle piu’ esposte ai cambiamenti climatici, per via dell’aumento delle temperature e della siccita’, sembrano essere quelle del Mediterraneo. Con un nuovo rapporto ‘State of Mediterranean forests’, lanciato in occasione della Giornata internazionale delle foreste, la Fao accende i riflettori sul ‘rischio’ che corre il verde mediterraneo. Il direttore generale della Fao Jose’ Graziano da Silva chiede di puntare all’obiettivo ‘Zero deforestazione illegale’ e propone che i Paesi supportino questo target nell’ambito della road map post-2105. ‘La deforestazione illegale – spiega – riduce in degrado gli ecosistemi, diminuendo la disponibilita’ di acqua e limitando la fornitura di legna da ardere, mettendo a rischio la sicurezza alimentare, in particolare per i poveri’. Mettere la parola fine alla ‘deforestazione illegale e al degrado forestale potrebbe fare molto per eliminare la fame, la poverta’ estrema e realizzare la sostenibilità’.
Il report ricorda che le foreste del Mediterraneo (85 milioni di ettari, pari al 2% del mondo) ‘sono un importante serbatoio di carbonio. Nel 2010 ne hanno fornito quasi 5 miliardi di tonnellate, cioe’ l’1,6% dello stock globale delle foreste. Danno anche servizi ecosistemici preziosi come regolazione delle acque e del clima, e la conservazione della biodiversità’, in una delle aree al mondo piu’ ricche di natura (piu’ di 25.000 specie di piante). La Fao invita all’utilizzo di ‘specie’ in grado di adattarsi maggiormente ai cambiamenti climatici, a ‘migliorare la pianificazione forestale per la gestione degli ecosistemi e per affrontare la scarsita’ di acqua’, e prevenire il possibile aumento degli incendi boschivi. Gia’ sottoposte a pressioni come incendi e attacco di insetti, le foreste del Mediterraneo potrebbero essere ‘duramente colpite’ anche dai cambiamenti climatici. E’ previsto che entro la fine di questo secolo le temperature aumentino di due gradi e la popolazione passi da 500 a 625 milioni entro il 2050, e tutto questo ‘mettera’ sotto ulteriore pressione le foreste, il cibo e l’acqua’.
Per la Giornata dedicata alle foreste scende in campo anche il Comitato parchi per Kyoto – nato dall’impegno di Federparchi, Legambiente e Kyoto club – che chiede ‘piu’ tutela e valorizzazione di questo patrimonio verde’ e ricorda che ‘fino ad ora sono stati avviati quasi 30 progetti, coinvolgendo 44 aree protette per un totale di 76.051 alberi piantumati’.
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