Parla a voce bassa, vuole risparmiarla per stasera, per il debutto vero e proprio del Perfetto World Tour all’Arena di Verona, dopo l’anteprima a Rimini del 12 settembre. Eros Ramazzotti e’ rilassato, sorridente, il ritorno dopo due anni di assenza sui palchi di mezza Europa non sembra impensierirlo piu’ di tanto. Del resto dalla sua ha 30 anni di carriera, festeggiati lo scorso anno, e oltre 60 milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Nell’incontro pre-concerto, si parla di musica, del tour nei palazzetti ("non mi piace lo stadio, ma non escludo di tornarci in futuro") che tocchera’ in primavera anche la Russia con una traversata transiberiana in treno ("un’ammazzata, ma sara’ bellissimo", dice), ma anche di Matteo Renzi, di migranti, di Roma ("a vederla da lontano e’ sporca e abbandonata, altro che Caput Mundi"), di calcio, della figlia Aurora, finita nel ciclone per essere stata scelta come volto tv da Sky, del tempo che passa implacabile.
E’ un Eros che racconta e si racconta senza filtri, con quella voglia di Terra Promessa mai del tutto sopita: "Era la voglia di miglioramento, di vivere bene. Per me e’ arrivata, ma intorno vedo alti e bassi". "Non ho piu’ 20 anni, non recupero piu’ in fretta come negli anni Ottanta. Il tempo non sente ragioni e allora ho bisogno di prepararmi bene, di dormire, di fare la Tecar. Devo tenere il passo con Jovanotti – scherza l’artista -: la sera a lui devono staccare la spina".
Il tour e’ l’occasione per presentare Perfetto, l’ultimo album uscito a maggio certificato multiplatino, ma anche per ripescare nel suo repertorio e mettere in piedi uno spettacolo di due ore, che porta la firma di Luca Tommassini. "Ho dovuto togliere tanto – anticipa parlando della scaletta -, ma e’ una fortuna avere la possibilita’ di scegliere tra tante pietre miliari. Tra le vecchie canzoni ho recuperato Esodi: ha quasi 25 anni, ma e’ un brano di un’attualita’ incredibile. Il problema dei migranti esiste da sempre, solo che ora ha assunto proporzioni bibliche. C’e’ bisogno di amore, di braccia aperte. E non sempre siamo in grado di farlo. Dovremmo prendere esempio dall’estero. E Renzi, che e’ sempre in giro, come risolve i problemi?".
La frecciata Eros non la riserva solo al premier, ma anche al primo cittadino di Roma ("e’ un sindaco che non va bene") e alla politica in generale: "Quando ero ragazzo esistevano dei credo: la destra, la sinistra. Oggi c’e’ un caos generale, si e’ appiattito tutto. Come anche la musica". Il discorso vira anche su Aurora, la figlia avuta da Michelle Hunziker, pronta a debuttare in tv – non senza polemiche -, su Sky con la striscia quotidiana di X Factor. "Aurora e’ un mix tra me e sua madre. Io davanti alla gente scappo, lei si butta, ha voglia di fare, di essere presente. Va dritta come un’ariete. Se l’hanno scelta a X Factor e’ perche’ ha delle qualita’, non perche’ io l’abbia raccomandata". Papa’ Eros racconta anche che "tre anni fa voleva andare a cantare in quello stesso talent e io ho detto no". Anche perche’ non ha fiducia nei talent: "nel giro di qualche tempo le giovani star vengono dimenticate. Oggi Aurora, spinta anche forse dall’entourage della mamma, ha voluto fare questa esperienza. Quattro mesi, poi andra’ a studiare arte alla Kingsley Academy di Londra. Ha 18 anni, la vita e’ la sua". "L’importante – conclude Eros – e’ averle indicato la strada giusta, in una famiglia separata non e’ sempre semplice".
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