Renata Polverini ha lasciato. Le dichiarazioni dell’ ex governatrice del Lazio in conferenza stampa le concedono almeno l’onore delle armi: "Vado via a testa alta, non ce la facevo più a restare in un sistema trasformatosi in una "gabbia" che mi toglieva il fiato". E quel consiglio regionale composto da signori "indegni" l’ha voluto mandare a casa lei, che ora potra’ raccontare da persona libera e pulita tutte le cose che sa. Le ostriche non le ha inventate il gruppo del Pdl, ma "viaggiavano" regolarmente gia’ dalla scorsa legislatura. Affermazioni, se si vuole, anche rivelatrici di una certa corresponsabilita’. Vedremo cos’altro ne verra’ fuori.
Sembra che sia stata fondamentale nella decisione della Polverini, la posizione dell’Udc, e in particolare la vicinanza del vicepresidente Luciano Ciocchetti, che e’ stato da lei pubblicamente ringraziato. Si prospetta un passaggio di schieramento in vista di possibili nuove candidature politiche dell’ex governatrice? Del resto, le istituzioni e l’intera coalizione, come il segretario del Pdl, e lo stesso Berlusconi, sono stati tutti nominati e ringraziati in conferenza, per il contributo dato da ciascuno alla soluzione di questa intricata trama ordita alle spalle dei cittadini.
Per Francesco Storace tuttavia l’ex sindacalista ha sbagliato: ha fatto crollare tutto per le malefatte di uno solo. Per altri, la scelta della Polverini era inevitabile, anche se non capita spesso di vedere politici che lasciano, che decidono di dimettersi.
Le dimissioni di Polverini rischiano di provocare un effetto domino che secondo i commentatori nuocera’ al PdL, e lo stesso Silvio Berlusconi sembra si sia stancato di tenere insieme i cocci di un partito allo sbando. Le chiacchiere sul rinnovamento non bastano più agli elettori attoniti e sconsolati, qui bisogna azzerare tutto, come dice giustamente Alemanno. Terra bruciata alle incursioni piratesche dei mestieranti e dei parassiti della politica, forti riduzioni sui numeri dei partecipanti al banchetto dei finanziamenti, e soprattutto una spending review di portata storica che annulli qualsiasi tentazione di ruberie e di sprechi. Solo un governo di tecnici avrebbe potuto cambiare le cose, ma evidentemente anche costoro, e in brevissimo tempo, si sono trasformati in politici. Un’ altra occasione perduta, per una classe dirigente malata e contagiosa.
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