Non ripeteremo che la situazione, a questo punto, è grave. Ormai lo dicono tutti, anche se ci sembra che non manchino esagerazioni e speculazioni di varia natura. Si parla di "cigno nero", si insinuano previsioni di rischio reale di tracollo dell’euro e addirittura di tramonto del sogno dell’Unione europea. Si dice di possibili fallimenti a catena, di recessione per l’Italia alle porte.
Non ci vogliono altre parole, insomma, per rendersi conto del clima da Anno Mille che ci propongono. E d’altra parte le misure d’emergenza che, con grande responsabilità, ha varato il governo Monti, esimono tutti, crediamo, da ogni dubbio al riguardo.
Questa la situazione. Il tempo e la storia diranno delle responsabilità —prossime e remote- e la storia segnerà certp fatti, persone e personaggi, gruppi, settori, politici e non politici di oggi e di ieri l’altro, che per incapacity, egoismo, invidia, ingordigia, falsi calcoli di futura gloria, hanno determinato o contribuito a determinare questa situazione. Diranno anche – il tempo e la storia – quanto ci sia di "italiano", in questa circostanza che incombe sul nostro Paese, e quanto di macchinazione, di assurdo dogmatismo ed irresponsabilita "estera". Chi vivrá, vedrá…
Per quel che ci riguarda, noi vogliamo anticipare, senza se e senza ma, che —comunque andranno le cose – sentiamo il dovere di invitare i nostri lettori, la comunità italiana d’Argentina e tutti i nostri amici ad avere fiducia nell’Italia. Ci sembra questo un irrinunciabile imperativo morale. Se, in qualche modo, la politica italiana si e messa provvisoriamente da parte, se l’intero Paese s’impegna dietro la crociata capeggiata dal prof. Monti, la comunità di italiani all’estero che reclama il titolo d’essere la più importante e la più numerosa, deve sentire (e manifestare) questo dovere. Non possiamo nasconderci dietro il dito dell’indifferenza e della distrazione. Questa collettività ha una storia eccelsa, ci sia consentito dirlo senz’ombra di retorica, in tema di vincoli profondi con l’Italia di sempre.
Quando si trattò di redimere Trieste e Trento (prima guerra mondiale) gli italiani del Plata scrissero una pagina storica incancellabile con la loro partecipazione. Nel periodo del secondo dopoguerra (anni quaranta-cinquanta) ci furono memorabili adesioni, campagne, disponibilita. Quando si ritenne di esaltare il vincolo con l’Argentina in guerra per le Malvine si fece altrettanto con iniziative (e comitati) che seppero interloquire tanto efficacemente, come molti ricordiamo… Ebbene, pare ci si possa trovare oggi di fronte a uno di questi momenti cruciali in cui vanno chiamati alla ribalta proprio quei famosi valori non sempre opportunamente invocati e citati. Chiariamo che noi non crediamo per niente – con buona pace di tante agenzie internazionali – che l’Italia viva il clima rovinoso che dicono, quasi da ricostruzione da dopoguerra. Nient’affatto. Anzi, crediamo, al contrario, che la stessa Italia del lavoro e del coraggio, della riconosciuta capacità di sacrificio e di creatività che ha saputo superare ben altre prove, ce la farà anche adesso, di fronte a questa crisi in tante parte venuta da fuori. Ne siamo certi, come ne é certo il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che lo ripete ogni giorno. L’Italia ce la farà.
Ma se davvero incombe sul nostro Paese l’ora oscura da tante parti insistentemente evocata, invitiamo la collettivita italiana al Plata ad onorare ancora una volta la sua storia e il suo passato, promuovendo – nei modi che ognuno vorrà farlo, dalle associazioni, dalle federazioni, dalle scuole, dalle aziende – adeguate iniziative di testimonianza, di solidarietà, di adesione che dicano chiaramente presente e mettano in luce la nostra indiscussa fiducia nell’Italia di sempre, mille volte capace di rifarsi e di rinascere. (Tribuna Italiana)
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