"Mi pare che i commenti fatti risentano di qualche confusione e di una notevole disinformazione". Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Michele Vietti, commentando da Napoli, durante la presentazione del suo libro "Facciamo giustizia", le polemiche scatenate dopo la decisione da parte del Consiglio superiore della magistratura sulla non incompatibilita’ del giudice Antonio Esposito, la cui intervista al Mattino di quest’estate sul processo Mediaset, in cui e’ coinvolto Berlusconi, sollevo’ un polverone.
"Vorrei ricordare che la prima commissione del Csm e’ presieduta da un laico, eletto dal Parlamento quindi, fino a prova contraria, non appartenente alla ‘casta dei magistrati’. La Commissione – ha aggiunto Vietti – ha deliberato all’unanimita’ sulla procedura amministrativa del trasferimento d’ufficio del magistrato Esposito. Quello che doveva valutare era la sussistenza della condizione di incompatibilita’ funzionale o ambientale. La Commissione ha ritenuto che tale profilo non sussiste, ma ha lasciato aperta la questione disciplinare che compete all’iniziativa del pg della Cassazione e del ministro della Giustizia. Se uno dei due riterra’ di esercitare l’azione disciplinare, il Csm fara’ il suo mestiere che e’ quello di giudice".
Discussione su questo articolo