Il governo Monti a quanto pare non ha saputo dare le giuste risposte per contrastare la crisi, almeno per ora. Lo spread è altissimo, le borse altalenanti, l’economia reale è a terra e le tasche degli italiani sono vuote. Non sono pochi coloro che, a questo punto, cominciano a rimpiangere il governo di Silvio Berlusconi.
Giuliano Cazzola, deputato PdL, osserva: "Quando comincera’ la rivalutazione del precedente e bistrattato governo Berlusconi?". Visto che "lo spread e’ diventato l’unita’ di misura dell’efficacia delle manovre di bilancio", allora è giusto "ricordare che i valori medi di settembre, dopo il decreto di ferragosto, erano pari a 366 punti, sia pure in forte crescita rispetto ai 173 punti base medi di giugno. Adesso non riusciamo a staccarci da quota 500, nonostante il decreto ‘Salva Italia’. Comunque il governo deve andare avanti – sottolinea Cazzola – senza prestarsi a rivedere in modo sostanziale gli interventi in materia di pensioni che rimangono il prezzo forte della manovra, soprattutto per quanto riguarda l’innalzamento della eta’ pensionabile e il superamento dei trattamenti di anzianità". D’accordo, ma si può uscire dalla crisi solo puntando sulle pensioni? No, ci vuole una marcia in più, e fino ad oggi Mario Monti e i suoi ministri hanno dimostrato di non averla.
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