Almeno altri dieci partite e una quindicina di calciatori nel mirino dell’inchiesta di Cremona sul calcioscommesse. L’ex calciatore di Piacenza e Cremonese Carlo Gervasoni ha parlato di altre dieci partite, di cui tre di Serie A, che sarebbero state oggetto di manipolazione da parte degli scommettitori. In due casi su tre la combine sarebbe andata in porto. La rivelazione è stata fatta inizialmente durante l’interrogatorio di garanzia di giovedì scorso davanti al Gip di Cremona, Guido Salvini, e poi è stata completata nel corso delle cinque ore di faccia a faccia di oggi con il Procuratore Roberto Di Martino.
Dunque, come prevedibile, il numero di partite "sospette" su cui indagare si allunga (fino ad ora erano una decina), così come quello dei giocatori coinvolti dato che il 29enne (indagato in entrambe le fasi dell’indagine Last Bet e squalificato per 5 anni dalla giustizia sportiva in agosto) ha fatto anche il nome di una quindicina di calciatori che sarebbero stati coinvolti nel giro delle partite truccate. Tra loro non ci sarebbero nomi particolarmente famosi.
Gervasoni è accusato di aver fornito all’associazione a delinquere "un contributo stabile con particolare riferimento alle partite che vedevano coinvolte le squadre nelle quali via via militava, Mantova, Cremonese e Piacenza, svolgendo altresì attività per reclutare calciatori disponibili a farsi corrompere e mantenendo con costoro i contatti".
Oggi, intanto, il giudice Salvini ha disposto gli arresti domiciliari per il giocatore dello Spezia Filippo Carobbio, che ha così potuto lasciare la casa circondariale di Cremona come avevano fatto sabato scorso l’ex capitano dell’Atalanta Cristiano Doni, il gestore dello stabilimento balneare di Cervia Antonio Benfenati e l’ex preparatore atletico del Ravenna Calcio Nicola Santoni, tutti finiti in carcere nel blitz del 19 dicembre scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e frode sportiva.
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