La ripresa economica mondiale ‘sara’ una maratona e non uno sprint’ e serviranno riforme e ancora riforme per sostenerla. Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, Christine Lagarde, oggi a Beijing per una visita ufficiale di due giorni in Cina, comincia ad intravedere ‘segnali di stabilizzazione e di attenuazione della crisi economica in qualche parte del mondo’, anche se, avverte, servira’ tempo e, ripete, riforme.
Le misure adottate da Ue e Stati Uniti vanno nella giusta direzione, ha detto la Lagarde, ma le ‘principali vulnerabilita’ non sono ancora scomparse. L’economia globale potrebbe essere sulla strada della ripresa, ma non c’e’ molto spazio di manovra e non c’e’spazio per errori di politica’. ‘I rischi di oggi sono ancora molto globali – ha detto Lagarde – Siamo tutti legati a filo doppio e siamo tutti condizionati dalla reciproca azione politica’.
‘Solo pochi mesi fa – ha aggiunto la numero uno del Fondo – la situazione era decisamente piu’ nera. Oggi si intravedono segnali di stabilizzazione, che dimostrano che le azioni politiche cominciano a pagare’. Per la Lagarde ‘la situazione finanziaria dei mercati e’ abbastanza buona e gli indici migliorano’. In Europa le iniziative prese, dalla Bce e da alcuni paesi europei, hanno cominciato a dare i frutti: ‘sull’ onda di questi sforzi collettivi – ha aggiunto la Lagarde – l’ economia mondiale non e’ piu’ sull’orlo di un baratro e possiamo dirci piu’ ottimisti’. Tuttavia la ‘ripresa sara’ una maratona e non uno sprint’.
L’attenuazione della crisi non significa tuttavia che si e’ usciti dal tunnel e ci sono ancora ‘gravi carenze economiche e finanziarie da affrontare’, a cominciare dalla fragilita’ continua del sistema finanziario, da un debito pubblico e privato ancora troppo elevato in molte economie sviluppate e da un prezzi del petrolio ancora alto.
Il direttore del Fondo ha poi invitato le autorita’ cinesi a ‘continuare a reindirizzare i driver della crescita economica per condividere al meglio i frutti della crescita. Quanto alla yuan e al suo livello di equilibrio o meno, la Lagarde ha spiegato che il Fmi ‘continua a valutare’ la questa questione.
In ogni caso, ha sottolineato, la Cina ha oggi una partita corrente piu’ equilibrata rispetto al periodo pre-crisi: ‘La bilancia delle partite correnti, che si e’ sviluppata da un eccesso del 10% prima della crisi oggi cresce a meno del 3%’, e questo costituisce ‘una risposta significativa agli argomenti che sentiamo sullo yuan’, considerato ancora troppo sottovalutato dai principali partner commerciali della Cina e il cui suo tasso di cambio rimane strettamente controllato dalla banca centrale. La divisa cinese, ha concluso la Lagarde, potrebbe diventare una valuta di riserva globale, con il giusto mix di cambiamento strutturale orientato al mercato: ‘cio’ che serve e’ una tabella di marcia con un tasso di cambio piu’ forte e piu’ flessibile, una liquidita’ piu’ efficace e una gestione monetaria, con una supervisione e una regolamentazione di qualita’ superiore, con un mercato finanziario meglio sviluppato’.
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