Contro il cancro al seno nella forma piu’ avanzata oggi c’e’ una nuova arma efficace. Si tratta di una terapia sperimentale che utilizza un anticorpo, il trastuzumab, ‘armato’ di una potente tossina che arriva in modo mirato a colpire le cellule cancerose. Il trattamento si chiama T-DM1, ed ha portato ad una aumento della sopravvivenza ‘assoluta’ – ovvero senza la progressione della malattia – di 3,2 mesi (cioe’ di oltre il 50%), con un dato di 9,6 mesi contro i 6,4 mesi del gruppo di controllo. Cosi’, il nuovo trattamento riduce del 35% il rischio di peggioramento della malattia o di morte.
Il farmaco e’ stato messo a punto nei laboratori dell’azienda americana Genentech, parte del gruppo farmaceutico Roche.
Il risultato arriva dallo studio Emilia condotto su 1.000 donne, e secondo gli oncologi segna un grande passo avanti nella lotta contro questo tipo di neoplasia. I dati sono stati presentati al Congresso della societa’ americana di Oncologia clinica (Asco) in corso a Chicago. I numeri sono per gli esperimenti estremamente indicativi: dopo due anni, il 65,4% delle pazienti trattate con T-DM1 nell’ambito di questa sperimentazione di fase 3 erano ancora in vita, rispetto al 47,5% del gruppo di controllo. Le pazienti del campione erano tutte affette dal cancro al seno del tipo HER2 – positivo, una forma particolarmente aggressiva che rappresenta circa il 20% di tutti i casi di tumore al seno.
Altro aspetto e’ la minore tossicita’ del nuovo trattamento rispetto a quelli gia’ utilizzati: le donne malate, infatti, hanno minori effetti collaterali e non perdono i capelli durante la terapia. Il nuovo farmaco, rilevano gli oncologi, apre dunque la via ad una inedita classe di agenti anti-cancro piu’ efficaci e con minore tossicita’. La domanda per la immissione sul mercato del nuovo trattamento, secondo quanto indicato da Roche, dovrebbe essere ora esaminata dall’ente statunitense per i farmaci SDA secondo una procedura accelerata.
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