Tutto come previsto: arrivano le prime condanne del tribunale di Grosseto per i 32 morti del naufragio della nave Costa Concordia e con queste anche i primi ‘mal di pancia’ delle parti. Soddisfatta la procura, convinto il gup, ci sono ora forti critiche convergenti ai patteggiamenti di cinque co-indagati di Schettino, mosse sia dalla sua difesa, sia dalle parti civili insorte per l’entita’ delle condanne definite ”esigue” e ”vergognose”: la piu’ alta a 2 anni e 10 mesi. ”Pene da abuso edilizio non da omicidio – ha detto dopo la sentenza l’avvocato di parte civile Massimiliano Gabrielli del pool Giustizia per la Concordia che tutela un centinaio di persone -. E’ come aver discusso di una veranda chiusa. E poi si da’ 1 anno e 11 mesi all’ufficiale di plancia e 7 anni a Emilio Fede”.
Il giudice dell’udienza preliminare Pietro Molino stamani ha confermato i patteggiamenti, pene comprese, proposti con l’okay della procura da Ciro Ambrosio, Silvia Coronica, Jacob Rusli Bin, Roberto Ferrarini e Manrico Giampedroni, tutti accusati di omicidio plurimo colposo e lesioni colpose. Gli ufficiali Ambrosio, vice di Schettino in plancia, e Coronica, piu’ il timoniere indonesiano Rusli Bin, anche di naufragio colposo. Ferrarini era il capo dell’unita’ di crisi della flotta di Costa Crociere la sera del 13 gennaio 2012 quando la Concordia ando’ contro gli scogli del Giglio con 4229 persone a bordo: ha la pena piu’ alta, appunto 34 mesi. Giampedroni, direttore dell’hotel di bordo, due anni e 6 mesi. Gli altri tre imputati sono sotto i due anni: Ambrosio un anno e 11 mesi, Coronica un anno e mezzo, Rusli Bin un anno e 8 mesi. Per questi tre c’e’ la sospensione condizionale della pena e non andranno in carcere. Giampedroni e Ferrarini probabilmente anche: benche’ con condanne sopra i due anni, l’esiguita’ del tempo residuo dovrebbe far accogliere una richiesta per misure alternative alla detenzione.
Dunque, Schettino rimane l’unico imputato del processo sulla Concordia giacche’ il gup ha azzerato ogni possibile colpo di scena applicando tutte le pene accordate tra difese e procura. ”Con queste prime condanne non ci sono piu’ dubbi sulle gravi responsabilita’ di Schettino – ha detto il procuratore capo Francesco Verusio -. Si partiva da pene molto piu’ alte, poi graduate in base al diverso contributo causale di questi co-indagati. Schettino era responsabile della nave e di quello che successe, gli altri hanno responsabilita’ minimali”. E’ lo stesso pensiero del gup Molino: le condanne sono riferite a ruolo e responsabilita’ degli imputati, molto minori rispetto a quello di Schettino, anche perche’ nelle navi da crociera l’organizzazione impone una catena di comando gerarchica. Inoltre il gup sostiene che ”le singole possibilita’ di intervento” dei 5 imputati che patteggiano ”nell’ambito delle rispettive posizioni di responsabilita’ e garanzia cedono il passo a fronte di scelte decisionali di segno differente ed opposto adottate dal titolare del comando”, cioe’ Schettino.
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